Rossovermiglio
  • 9788807721212
  • Feltrinelli
  • 2009

Rossovermiglio

di Benedetta Cibrario

Premio Campiello 2008. La protagonista del romanzo è una giovane donna appassionata e ribelle, ma è cresciuta in una famiglia - e in un ambiente - dove l'eleganza, la compostezza, la sobrietà e il rigore sono più che dei valori, sono l'unica forma di vita concepibile. Appena ventenne, accetta dunque un matrimonio combinato per lei dal padre. Non sarà una scelta felice, probabilmente anche perché il destino ha messo sulla sua strada l'affascinante ed enigmatico Trott, che nell'arco di un decennio, con tre impreviste apparizioni, comprometterà definitivamente il precario equilibrio del suo matrimonio. La protagonista incarna infatti un momento di trasformazione di un'intera società: troppo moderna per adattarsi docilmente a proseguire nel solco tracciato dalle altre donne di famiglia e al tempo stesso ancora troppo fragile, e soprattutto troppo poco abituata a dare ascolto ai sentimenti e alle emozioni, per vivere la propria ribellione sino alle estreme conseguenze. Ma è come se Trott l'avesse risvegliata da un incantesimo e fin dal primo incontro avesse innescato in lei un processo di cambiamento che non può più essere arrestato. Da qui la scelta di trasferirsi da sola nella campagna senese, a San Biagio, abbandonando una città, Torino, che sta rapidamente cambiando sotto l'impulso della nascente industria, e un marito che ha sempre sentito estraneo e che la tradisce sfacciatamente.


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Commenti (3)

05/06/2014 - Savy
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Un matrimonio imposto, infelice, una donna orgogliosa di carattere ribelle, una passione extraconiugale per un uomo con cui non avrà mai un futuro; a fare da sfondo a questa storia c'è la Toscana e il Piemone, il periodo della seconda guerra mondiale e il passaggio dalla monarchia alla repubblica. In questo libro che mi ha sorpreso non poco, vi è una scrittura ricercata, accurata, con termini propri di quei tempi, una storia malinconica ma appassionante, forse come tante, e nonostante questo mai noiosa. Benedetta Cibrario è un'autrice che non conoscevo, il libro mi è stato regalato e devo dire che scelta non è mai stata più felice! Un gran bel romanzo.

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12/08/2016 - Matik2003
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"Si, le fate a volte sono assai svelte nelle loro faccende, e gli incantesimi si realizzano in una manciata di secondi, poi, capita che non bastino cent'anni." Il libro racconta la vita di una donna,Minù, nata in una buona famiglia di Torino all'inizio del '900, che si sposa giovanissima per volere della famiglia, con coraggio e per la propria libertà decide di trasferirsi in Toscana, in una piccola tenuta: La Bandita, dove diventerà una viticoltrice esperta, sarà capace di produrre un ottimo vino il Rossovermiglio, richiesto da tutto il mondo. "...le cose, come gli uomini, finiscono sempre con l'essere trasportate dal caso. Non ci sono nata, non mi ci hanno portata. La vita avrebbe potuto condurmi altrove. E invece è qui che mi sono fermata." Sullo sfondo della vita di questa donna, c'è la storia dell'Italia: l'Italia monarchica prima, poi l'Italia in guerra ed infine l'Italia che decide di diventare Repubblica, nessun avvenimento influirà o colpirà il percorso della protagonista, nonostante il progresso avanzi, il mondo cambi, lei vive tutto il resto è contorno. "Noi non viviamo tragedie abbiamo solo dispiaceri." Il fulcro di tutto il libro è la figura di Minù: "in fuga da un matrimonio diventato insostenibile", che ha "portato sulle spalle la disapprovazione della sua famiglia", che ormai ottantenne fa il bilancio della sua vita, quando sente il tempo sfuggirle dalle dita, sa di essere stata: "impaurita, sola, determinata, non aveva un mestiere né un'idea, solo questa campagna", ha amato Trott, un uomo ambiguo e misterioso, che le ha insegnato a fare il vino, ha scoperto l'affetto che il marito provava per lei solo troppo tardi, si è nascosta al suo stesso figlio, casualmente ha scoperto una verità che avrebbe potuto intuire, ma che le è stato difficile accettare, ama definirsi: "lunediante del cuore" cioè una che "ha faticato ad esprimere un'emozione, a rivelare un'inclinazione o un turbamento". Rossovermiglio è scritto in maniera eccellente, racconta una storia al femminile ambientata nella mia splendida Toscana, devo dire che purtroppo non mi ha convinto fino in fondo perché la protagonista racconta tutta la sua vita in maniera un po' fredda, asettica e distaccata, Minù non mi è risultata simpatica, ma piuttosto altezzosa e aristocratica, di conseguenza quello che mi ha raccontato non mi ha emozionato, né coinvolto, un vero peccato!

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26/06/2019 - sofia
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Benedetta Cibrario, scrittrice italiana, è nata a Firenze nel 1962. Laureata in Storia e Critica cinematografica, durante gli anni universitari collabora con il “Giornale dell’Arte” e con “L’Espresso”. Dopo l’università si trasferisce più volte tra l’Italia e l’Inghilterra, per motivi professionali. Esordisce nel 2007 con un romanzo pubblicato da Feltrinelli, Rossovermiglio, che l’anno seguente si aggiudica il Premio Campiello e viene pubblicato in diversi paesi europei. Nel 2009, invece, esce Sotto i cieli noncuranti (Feltrinelli), premiato con il Premio Rapallo Carige 2010. Negli anni successivi seguono il romanzo breve Lo scarnuso (Feltrinelli, 2011) e Il rumore del mondo (Mondadori, 2018). Premio Campiello 2008. La protagonista del romanzo è una giovane donna appassionata e ribelle, ma è cresciuta in una famiglia - e in un ambiente - dove l'eleganza, la compostezza, la sobrietà e il rigore sono più che dei valori, sono l'unica forma di vita concepibile. Appena ventenne, accetta dunque un matrimonio combinato per lei dal padre. Non sarà una scelta felice, probabilmente anche perché il destino ha messo sulla sua strada l'affascinante ed enigmatico Trott, che nell'arco di un decennio, con tre impreviste apparizioni, comprometterà definitivamente il precario equilibrio del suo matrimonio. La protagonista incarna infatti un momento di trasformazione di un'intera società: troppo moderna per adattarsi docilmente a proseguire nel solco tracciato dalle altre donne di famiglia e al tempo stesso ancora troppo fragile, e soprattutto troppo poco abituata a dare ascolto ai sentimenti e alle emozioni, per vivere la propria ribellione sino alle estreme conseguenze. Ma è come se Trott l'avesse risvegliata da un incantesimo e fin dal primo incontro avesse innescato in lei un processo di cambiamento che non può più essere arrestato. Da qui la scelta di trasferirsi da sola nella campagna senese, a San Biagio, abbandonando una città, Torino, che sta rapidamente cambiando sotto l'impulso della nascente industria, e un marito che ha sempre sentito estraneo e che la tradisce sfacciatamente. Incipit: "Oggi so che c'è bellezza e bellezza; e questo vale anche per i luoghi, non soltanto per le persone. Qui non ci sono deserti ricamati dal vento o montagne affacciate sui laghi, golfi che abbracciano il mare e isole sul filo dell'orizzonte, solo una quieta infilata di vigne ordinate, di conche e salite; e c'è chi sente una musica mischiata all'odore del bosco dopo la pioggia. Chi la lavora, la terra, fa finta di non vederla questa bellezza: gli pare un vezzo da pigri fermarsi a guardare la valle quando l'ombra l'allarga o il sole filtra nel bosco e disegna un sentiero."Una donna ribelle e coraggiosa per quel tempo( siamo negli anni venti) Una donna che ha coraggio di rompere gli schemi e di lasciare il marito per gestire in Toscana un vìgneto. Una storia all'apparenza banale che l'autrice sa invece trasformare in un romanzo scritto con stile potente e nello stesso tempo delicato.Romanzo coinvolgente ben scritto e di piacevole lettura. Consiglio

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Sotto cieli noncuranti

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Lo scurnuso

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Il rumore del mondo

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