Una New York di gente minuta è quella che anima la piccola commedia umana di questo romanzo, uno dei più famosi di Bernard Malamud. Fonte http://www.libreriauniversitaria.it/commesso-malamud-bernard-einaudi/libro/9788806188139
"Quando erano insieme al banco, Morris teneva d’occhio Frank e cercava di perfezionare alcune delle cose che Ida gli aveva insegnato. Il garzone faceva molto bene il suo lavoro. Quasi vergognandosi che qualcuno potesse imparare il mestiere con tanta facilità, Morris gli spiegò come fosse diverso, solo pochi anni prima, fare il negoziante. Allora un negoziante aveva più dell’artigiano. Oggigiorno a chi si chiedeva più di affettare una pagnotta per un cliente, o di versare col mestolo un quarto di latte?" Il commesso di Malamud Bernard
Dirà l'autore Bernard Malamud: "Storie, storie, storie: per me non esiste altro. Spesso gli scrittori che non riescono a inventare una storia seguono altre strategie, perfino sostituendo lo stile alla narrazione. Invece io sono convinto che la storia sia l’elemento di base della narrativa, anche se questo ideale non gode di molta popolarità tra i discepoli del nouveu roman. Mi ricordano quel pittore che non riusciva a dipingere le persone, così dipingeva sedie. Le storie ci accompagneranno finché esisterà l’uomo. Lo si capisce, in parte, dall’effetto che hanno sui bambini. Grazie alle storie i bambini capiscono che il mistero non li ucciderà. Grazie alle storie scoprono di avere un futuro." Malamud è figlio di due ebrei russi emigrati negli Stati Uniti. Nasce a Brooklin dove il padre possedeva una piccola drogheria che descriverà nella storia de Il commesso. Il protagonista del romanzo è un vagabondo che arrivato nel quartiere povero di Brooklin e resta affascinato da una famiglia ebrea di commercianti. Frank Alpine riuscirà a intrufolarsi nella famiglia lui un goy, un non ebreo che diventerà commesso di Morris Bober, ebreo ingenuo che fa fatica a sbarcare il lunario vittima designata del perverso modo di pensare del protagonista. Triste e a volte struggente il romanzo è scritto in modo semplice come solo chi scrive un capolavoro sa fare. E' un'ottima lettura con un'ottima storia un autore che sa come raccontare degli ebrei e del loro modo di affrontare la vita e gli altri. Da leggere!
"Quando erano insieme al banco, Morris teneva d’occhio Frank e cercava di perfezionare alcune delle cose che Ida gli aveva insegnato. Il garzone faceva molto bene il suo lavoro. Quasi vergognandosi che qualcuno potesse imparare il mestiere con tanta facilità, Morris gli spiegò come fosse diverso, solo pochi anni prima, fare il negoziante. Allora un negoziante aveva più dell’artigiano. Oggigiorno a chi si chiedeva più di affettare una pagnotta per un cliente, o di versare col mestolo un quarto di latte?" Il commesso di Malamud Bernard
Dirà l'autore Bernard Malamud: "Storie, storie, storie: per me non esiste altro. Spesso gli scrittori che non riescono a inventare una storia seguono altre strategie, perfino sostituendo lo stile alla narrazione. Invece io sono convinto che la storia sia l’elemento di base della narrativa, anche se questo ideale non gode di molta popolarità tra i discepoli del nouveu roman. Mi ricordano quel pittore che non riusciva a dipingere le persone, così dipingeva sedie. Le storie ci accompagneranno finché esisterà l’uomo. Lo si capisce, in parte, dall’effetto che hanno sui bambini. Grazie alle storie i bambini capiscono che il mistero non li ucciderà. Grazie alle storie scoprono di avere un futuro." Malamud è figlio di due ebrei russi emigrati negli Stati Uniti. Nasce a Brooklin dove il padre possedeva una piccola drogheria che descriverà nella storia de Il commesso. Il protagonista del romanzo è un vagabondo che arrivato nel quartiere povero di Brooklin e resta affascinato da una famiglia ebrea di commercianti. Frank Alpine riuscirà a intrufolarsi nella famiglia lui un goy, un non ebreo che diventerà commesso di Morris Bober, ebreo ingenuo che fa fatica a sbarcare il lunario vittima designata del perverso modo di pensare del protagonista. Triste e a volte struggente il romanzo è scritto in modo semplice come solo chi scrive un capolavoro sa fare. E' un'ottima lettura con un'ottima storia un autore che sa come raccontare degli ebrei e del loro modo di affrontare la vita e gli altri. Da leggere!