Sono le memorie di un uomo in rapido declino. Un clown, che sembra raccontare da anziano la sua vita e i momenti importanti del suo passato. Invece ha soli 28 anni, ma è allo sbando, scostato da tutti, rimbrottato dai familiari, lasciato dalla sua donna. Nonostante ciò mantiene un cervello vispo e critico, capace di evidenziare tutte le piaghe purulenti della società, delle convenzioni, dello stato in cui vive, della comunità cristiana. Il mondo attorno ad Hans Schnier è animato dall'ipocrisia, dal rispetto di convenzioni retrive, dal razzismo nei confronti degli ebrei, dalla malignità del genere umano. E Hans se ne discosta, lo combatte pacificamente dissociandosene apertamente. Tristezza e miseria sono il leitmotiv di questo romanzo, riuscitissimo e scritto da un autore di grande valore.