La breve, intensa, movimentata e tragica vita di Edie Sedgwick, la sua smagliante e rovinosa parabola attraverso l'America "che conta" degli anni Sessanta e della Pop Art, possiedono il fascino della leggenda. Nata nel 1943 da una ricca famiglia di Boston e cresciuta con i sette fratelli in uno splendido ranch isolato sulle colline di Santa Barbara, Edie muore per eccesso di barbiturici, ma anche di vizi, di futilità, di disperazione, nel 1971. Tra le due date si snoda la vita di questa indiscussa protagonista dell'underground e delle notti newyorkesi, ragazza dell'anno, attrice, modella, superstar (termine che è nato con lei), musa di Andy Wharol, girl-friend e ispiratrice di Bob Dylan, strepitosa bellezza conosciuta in tutto il mondo artistico e letterario di quel periodo, fragile mito distrutto dalla droga a soli 28 anni. La sua immagine, allo stesso tempo ricca di fascino e inquietante, esce vivida dalle voci delle persone che l'hanno conosciuta e le sono state vicino, dai componenti della sua famiglia agli esponenti di quel mondo che tanto l'aveva affascinata: Truman Capote, Roy Lichtenstein, John Cage, Jaspe Johns, Allen Ginsberg.