Commedia di non facile definizione, "Il mercante di Venezia" intreccia trame e generi teatrali diversi in una struttura di perfetta unità in cui le vicende si alternano tra due luoghi opposti e speculari: Venezia, regno della realtà, del giorno, delle certezze, e Belmont, regno dell'illusione, della notte, dei mutamenti. Dominata da due grandi antagonisti, Shylock e Portia, l'opera raggiunge il punto culminante nella scena del processo, in cui Shylock rivendica una "libbra della bella carne" del mercante Antonio per compiere la sua vendetta contro di lui, e Portia, in veste di giudice, annienta Shylock con sottile, calcolato istrionismo. Grande commediante e manipolatrice di esistenze altrui, e al tempo stesso giovane donna di limpida sincerità nel suo amore per Bassanio, sarà la stessa Portia a concludere la commedia nella notte magica di Belmont in cui tutti i personaggi, con l'eccezione del tragico, sconfitto Shylock, le si riuniranno attorno, e lei, da maga imprevedibile nella sua capricciosa benevolenza, scioglierà i nodi di una vicenda complessa e sfuggente. (tratto da copertina "Il mercante di Venezia")