Solo l’ enigmatico titolo e la particolarità della copertina, la dicono lunga su questo inedito giallo dell’ emergente Marco Miele. Si respira la Maremma in ogni pagina del libro ed in particolar modo il linguaggio alla “Livornese”, fa scoprire perfettamente il mondo in cui si muove lo scrittore. I personaggi sono sottolineati da un intreccio di soprannomi, che immedesima perfettamente il lettore nelle caratteristiche di ognuno di loro. Il racconto apre l’immaginazione del lettore, e lo proietta all’interno del film che scorre davanti ai nostri occhi, come se fossimo seduti a guardarlo davanti allo schermo di un cinema. In sintesi un racconto secco, coinciso, asciutto.. ma frizzante in cui, scoprire l’ assassino , è solo un mezzo per capire, come dice l’autore, “ la bella gente delle nostre parti”, dove il valore dell’ amicizia è il cardine su cui ruota tutto il racconto. Assolutamente da non perdere, 200 pagine da bere tutte di un fiato, ed un finale degno d’un giallista incallito. Complimenti Mr. Miele, aspettiamo con ansia un sequel.