New York è una finestra senza tende, recensito da sofia su Bookville.it

PAOLO COGNETTI Nella sua prima vita è stato alpinista e matematico, e a volte pensa di non avere mai smesso di essere nessuno dei due. Nella seconda, lavora nel cinema indipendente milanese come autore di documentari, sceneggiatore e montatore di cortometraggi, cuoco. Insieme a Giorgio Carella è fondatore della casa di produzione cameracar. Ha deciso di fare lo scrittore in un cinema parrocchiale, dopo la proiezione del film L'attimo fuggente, nel 1992. Ha passato gli anni successivi alla ricerca del suo capitano, fino al giorno in cui, nel 1997, ha scoperto Raymond Carver. Da allora ama la letteratura americana e scrive racconti. Autore di alcuni documentari - Vietato scappare, Isbam, Box, La notte del leone, Rumore di fondo - che raccontano il rapporto tra i ragazzi, il territorio e la memoria. Per minimum fax media ha realizzato la serie Scrivere/New York, nove puntate su altrettanti scrittori newyorkesi, da cui è tratto il documentario Il lato sbagliato del ponte, viaggio tra gli scrittori di Brooklyn. Minimum fax ha pubblicato nel 2004 il suo primo libro, Manuale per ragazze di successo, e nel 2007 la sua seconda raccolta, Una cosa piccola che sta per esplodere. Del 2010 è New York è una finestra senza tende (Laterza, con DVD), e del 2014 è Tutte le mie preghiere guardano verso ovest. Per Einaudi ha curato l'antologia New York Stories (2015). Nel 2017 esce Le otto montagne (Einaudi), che gli vale il Premio Strega. Nel 2018 pubblica Senza mai arrivare in cima, Viaggio in Himalaya (Einaudi). Il suo blog è paolocognetti.blogspot.it. https://www.ibs.it/libri/autori/Paolo%20Cognetti di che cosa parla: «Ho pensato di poter prendere tutte le storie mai raccontate – tutte le trame inventate da un essere umano, tutti i personaggi e i luoghi – e di metterle insieme per formare un mondo, e ho pensato che se quel mondo avesse avuto una capitale, ecco, io c’ero finito in mezzo. Mi trovavo nella capitale dell’immaginazione.» «La prima guglia sparata in cielo, il primo marciapiede gremito, il colore della pelle del primo incontro. Il primo odore inatteso, che per qualcuno è di oceano, o di carne arrostita, o di zucchero a velo, o di ruggine e foglie marce, anche se quello che sta marcendo è legno, cemento, ferro, mattoni, perché l’intera città sembra attaccata dalla ruggine e dalla muffa. Sono inaspettati anche i colori. Non il bagliore freddo del vetro e dell’acciaio, ma le tonalità pastello del rosso, dell’arancio, del marrone. La sorpresa di sbarcare nel Nuovo Mondo e scoprire una città vecchia: non come sono vecchie quelle europee, che sono vecchie come monumenti, ma vecchia come una fabbrica abbandonata, o una casa di famiglia, o gli edifici ferroviari che si vedono appena fuori dalle stazioni, o i luna park in disuso.» «Questo libro è frutto di diversi viaggi a New York. Il risultato è una mappa ottenuta per accumulazione di appunti – piena di buchi, libri che non ho letto, posti che non ho visitato. Del resto, se scrivere una guida sulla città più raccontata al mondo ha un senso, l’unico senso possibile è che sia incompleta, particolare e mia.» Leggendo: Sono rimasta affascinata da come Cognetti descrive New York affiancando i vari quartieri ad autori che vi hanno vissuto facendo di questo libro più che una guida di New York un excursus leterario invitando quasi il lettore a documentarsi su grandi scrittori americani."New York è cemento, vetro e sogni. New York è il luogo dove tutto, ma proprio tutto, è possibile. Dove senti pulsare forte la tua voglia di vivere. New York ha moltissimi soprannomi: “la città delle meraviglie”, “la città che non dorme mai”, “la città impero”, “la grande mela”. Eppure spulciando negli archivi si può scoprire che uno degli altri nomi è Gotham: la città dei racconti di Edgar Allan Poe e la città celebrata da Bob Kane nel 1939 nel suo immortale Batman."Leggere Cognetti è come partire per un viaggio non solo sorvolando i quartieri che Cognetti ha vissuto negli odori e nella visione di una Gotham fantastica, ma che ha anche immortalato in numerosi documentari. Ecco che le finestre senza tende di New York diventano come in un film la visione della vita di chi ci vive e che inconsciamente viviamo anche noi e come Il giovane Holden ci chiediamo" Dove vanno le anatre d'inverno quando il lago è gelato?""Possiamo camminare per Park Slope sperando di incontrare Paul Auster o Jonathan Safran Foer, guardare la Brooklyn Public Library che fa concorrenza a quella cittadina al centro di Manhattan e che, ai piedi della scalinata, rende omaggio agli eroi della letteratura locale: Walt Whitman, Maurice Sendak, Marianne Moore, Richard Wright, Betty Smith. Brooklyn resta sempre “il lato sbagliato del ponte” come chioseranno nel documentario in dvd allegato..." Da leggere e rileggere

Ricordati che questa è l'opinione di un lettore e non rappresenta una recensione ufficiale del libro.

Di questo autore

01/09/2012
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Sofia si veste sempre di nero

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2016
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2017
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