Le Vie dei Canti)
Letteratura italiana

Le Vie dei Canti, recensito da sofia su Bookville.it

Notizie sull'autore:BRUCE CHATWIN Scrittore e viaggiatore britannico, Bruce Chatwin è diventato celebre per i suoi racconti di viaggio. Dopo aver compiuto gli studi presso il Marlborough College, nello Wiltshire, inizia a lavorare presso la prestigiosa casa d'aste londinese Sotheby's, diventando in poco tempo uno dei più competenti esperti di arte impressionista. A ventisei anni abbandona il lavoro e s'iscrive all'università di Edimburgo per approfondire la sua passione per l'archeologia. Dopo gli studi inizia a viaggiare per lavoro: prima in Afghanistan, poi in Africa, dove sviluppa un forte interesse per i nomadi e il loro distacco dai possedimenti personali. Nel 1973 viene assunto dal «Sunday Times Magazine» come consulente per temi di arte e architettura. Questo nuovo impiego gli permette di continuare a viaggiare e a lavorare come inviato dall'estero. Dopo aver vissuto sei mesi in Patagonia scrive il libro che consacra la sua fama di scrittore di viaggi, In Patagonia (1977). Verso la fine degli anni Ottanta Chatwin si ammala di AIDS, nascondendolo fino alla fine. Passa gli ultimi giorni della sua vita, con la moglie, nel sud della Francia, morendo a quarantotto anni. Descrizione: "La domanda cui cercherò di rispondere è la seguente: Perché gli uomini invece di stare fermi se ne vanno da un posto all'altro?" (Bruce Chatwin a Tom Maschler, 1969)."Le vie dei canti", che tratta di una tradizione degli aborigeni australiani secondo i quali la loro terra è attraversata da strade invisibili che si possono seguire solo se si conosce un canto che fu funge da guida. https://www.ibs.it/vie-dei-canti-libro-bruce-chatwin/e/9788845911415 Cosa ne penso io: Come già detto da latri questo libro, oltre ad essere un resoconto di un viaggio è anche un saggio che penetra nella cultura degli aborigeni australiani diventati ormai stranieri nel loro paese per i cambiamenti perpretati dai bianchi.“Gli Antenati, che avevano creato il mondo, cantandolo, erano stati poeti nel significato originario di poesis, e cioè «creazione».” La loro è una poesia ancestrale antica come il mondo. Per loro l'epoca dei canti era Il tempo del sogno: “Ferire la terra è ferire te stesso, e se altri feriscono la terra, feriscono te. Il paese deve rimanere intatto, com’era al Tempo del Sogno, quando gli Antenati col loro canto crearono il mondo.” Quindi nessun legame con il modo di pensare dei bianchi per loro “La terra deve prima esistere come concetto mentale. Poi la si deve cantare. Solo allora si può dire che esiste.”Concetti molto importanti avulsi dal nostro concetto di terra che per noi deve essere sfruttata a nostro uso e consumo con le conseguenze che stiamo vivendo al giorno d'oggi.Poeticamente “Gli aborigeni si muovevano sulla terra con passo leggero; meno prendevano dalla terra, meno dovevano restituirle.” Noi secondo Chatwin e in concetto che mi sento di condividere:“I bianchi, per adattare il mondo alla loro incerta visione del futuro, continuavano a cambiarlo; gli aborigeni dedicavano tutta la loro energia mentale a mantenerlo com’era prima.” Quando in un libro trovi questi concetti non ti resta che inchinarti all'autore e condividere il suo pensiero! Da leggere dovendo votare non posso che dare un bel 4 su 5 forse più vicino al cinque che al quattro

Ricordati che questa è l'opinione di un lettore e non rappresenta una recensione ufficiale del libro.

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