Di chi è questo cuore
  • 9788893447713
  • La nave di Teseo
  • 2019

Di chi è questo cuore

di Mauro Covacich

Motivazione per la candidatura al Premio Strega 2019: «Di chi è questo cuore forza e supera i confini di quella che oggi chiamiamo autofiction iscrivendosi in un progetto artistico che Covacich persegue da anni, e si pone anzi come culmine della sua intera opera. La scoperta da parte dell’io narrante di una lieve anomalia cardiaca è il punto di partenza per un’esplorazione lucida e inquieta, che può soffermarsi a scrutare il mondo degli affetti e sollevarsi a guardare lontano, verso le piccole e grandi indifferenze del nostro presente. È uno sguardo che si rivolge ai molti ultimi delle città (i senzatetto e i lavavetri che abitano Roma, dove i condomini possono decretare la mutilazione degli alberi per decoro, ma ignorano le vite piccole che si muovono nelle strade e negli argini del fiume), e che insieme guarda alla mutazione che il tempo impone ai corpi e allo stare nel mondo. È uno sguardo che legge, nettamente e con passione, soprattutto i cambiamenti dei corpi femminili, che si votano a un’ascesi che li scolpisce e smaterializza o ritrovano entusiasmi di ragazza pur nella vecchiaia. Per linguaggio, stile, profondità e innovazione formale, Di chi è questo cuore si pone tra le prove più alte nel panorama letterario contemporaneo». Proposto da Loredana Lipperini


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Commenti (1)

12/05/2019 - sofia
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MAURO COVACICH Ha pubblicato diversi libri di narrativa, tra cui: "Storia di pazzi e di normali" (Theoria 1993, Laterza 2007), "Anomalie" (Mondadori 1998, 2001), "L'amore contro" (Mondadori 2001), "A perdifiato" (Mondadori 2003, Einaudi 2005), "Fiona" (Einaudi 2005), "Trieste sottosopra" (Laterza 2006),"Prima di sparire" (Einaudi 2008), "A nome tuo" (Einaudi, 2011), la cui seconda parte "Vi perdono" era uscita nel 2009, sempre da Einaudi, con l'eteronimo Angela Del Fabbro, "L'esperimento" (Einaudi, 2013). Collaboratore del Corriere della Sera e di altre testate, Covacich ha inoltre realizzato per la Rai alcuni radio documentari e il radiodramma Safari. Autore della videoinstallazione "L'umiliazione delle stelle" (Buziol-Einaudi-Magazzino d'Arte Moderna, Roma, 2011). Nel 2015 pubblica con Bomapiani "La sposa", grazie al quale entra nella cinquina dei finalisti del Premio Strega. Nel 2017 esce per La Nave di Teseo Le città interiori.https://www.ibs.it/libri/autori/Mauro%20Covacich Motivazione per la candidatura al Premio Strega 2019: «Di chi è questo cuore forza e supera i confini di quella che oggi chiamiamo autofiction iscrivendosi in un progetto artistico che Covacich persegue da anni, e si pone anzi come culmine della sua intera opera. La scoperta da parte dell’io narrante di una lieve anomalia cardiaca è il punto di partenza per un’esplorazione lucida e inquieta, che può soffermarsi a scrutare il mondo degli affetti e sollevarsi a guardare lontano, verso le piccole e grandi indifferenze del nostro presente. È uno sguardo che si rivolge ai molti ultimi delle città (i senzatetto e i lavavetri che abitano Roma, dove i condomini possono decretare la mutilazione degli alberi per decoro, ma ignorano le vite piccole che si muovono nelle strade e negli argini del fiume), e che insieme guarda alla mutazione che il tempo impone ai corpi e allo stare nel mondo. È uno sguardo che legge, nettamente e con passione, soprattutto i cambiamenti dei corpi femminili, che si votano a un’ascesi che li scolpisce e smaterializza o ritrovano entusiasmi di ragazza pur nella vecchiaia. Per linguaggio, stile, profondità e innovazione formale, Di chi è questo cuore si pone tra le prove più alte nel panorama letterario contemporaneo». Proposto da Loredana Lipperini Sicuramente è un libro autobiografico, perchè descrivere come può sentirsi una persona quando il medico dice di mettersi a riposo per una anomalia al cuore, non può essere raccontato se non lo si è vissuto in prima persona. La diagnosi da il via nel protagonista ad una serie di riflessioni che rendono il libro a volte storia a volte saggio.Lo stile è buono però il libro non mi ha preso “Cammino come un marziano, / come un malato, come un mascalzone, / per le strade di Roma. / Vedo passare persone e cani / e pretoriani con la sirena. / E mi va l’anima in pena”.Alienante lo definirei il rapporto con gli amici e la fidanzata inesistente. Forse interessante è l'approcio con i clochard immersi nell'oblio dell'alcol e con la mamma che ha trovato un'amicizia frequentando facebook “Pensi che non sappia che è tutto un gioco?”, dice asciugandosi le lacrime con un kleenex. “È solo un modo per combattere la solitudine. Papà lo sa”.Anche Roma appare una città alienata nelle sue corse che non interrompe dopo la diagnosi e forse ,per un triestino doc come lui può essere vero."Il mondo è così: abitato da uomini albero, fissi e immobili ognuno nella sua solitudine, ognuno nella propria Città Interiore. Derelitti in attesa, senza amici, piantati uno accanto all’altro."Non so se consigliarlo o meno a me non è piaciuto.

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