La città interiore
  • 9788893441070
  • La nave di Teseo
  • 2017

La città interiore

di Mauro Covavich

Finalista Premio Campiello 2017. Un "romanzo di formazione" tra le pieghe della città di Trieste, dalla memoria del padre nel 1945 a un attentato del 1972. «Mauro Covacich è uno scrittore lucidamente inquieto, consapevole che il suo mestiere è una continua ricerca, una perenne salita verso quote di perfezione oltre le quali non c'è comunque la pace dei traguardi raggiunti, ma solo altra faticosa strada da affrontare.» - Sergio Pent, TuttoLibri La Stampa «Per godere in pieno de "La città interiore", bisogna lasciarla depositare. Ci vogliono due giorni di riposo. Allora le immagini diventano tridimensionali.» - Cristina Battocletti, Domenica - Il sole 24 ore È il 4 aprile 1945. Quel bambino sta trasportando una sedia tra le macerie della città liberata dai nazifascisti ed è diretto al comando alleato, dove lo attende suo padre - dal cognome vagamente sospetto, Covacich - sottoposto i un interrogatorio. E quella sedia potrebbe scagionarlo. Sempre Trieste, 5 agosto 1972. I terroristi di Settembre Vero hanno fatto saltare due cisterne di petrolio. Un bambino, Vlauro Covacich, tra le gambe di suo padre (il bambino che trascinava la sedia ventisette anni prima nella Trieste liberata), contemplando le colonne di fumo dalle alture carsiche sopra la città, chiede: "Papà, sento in guera?" Mauro Covacich torna nella sua Trieste, con un libro dal ritmo incalzante, avventuroso romanzo della propria formazione, scritto con la precisione chirurgica di un analista di guerra e animato dalla curiosità di un reporter. "La città interiore" è la cartografia del cuore di uno scrittore inguaribilmente triestino; è il compiuto labirinto di una città, di un uomo, della Storia, che il lettore percorre con lo stesso senso di inquieta meraviglia che accompagnava quel bambino del 1945 e quello del 1972; un labirinto di deviazioni e ritorni inaspettati, da cui si esce con il desiderio di rientrarci. https://www.ibs.it/citta-interiore-libro-mauro-covacich/e/9788893441070


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Commenti (2)

07/09/2017 - sofia
utente
Note sull'autore: MAURO COVACICH Ha pubblicato diversi libri di narrativa, tra cui: "Storia di pazzi e di normali" (Theoria 1993, Laterza 2007), "Anomalie" (Mondadori 1998, 2001), "L'amore contro" (Mondadori 2001), "A perdifiato" (Mondadori 2003, Einaudi 2005), "Fiona" (Einaudi 2005), "Trieste sottosopra" (Laterza 2006),"Prima di sparire" (Einaudi 2008), "A nome tuo" (Einaudi, 2011), la cui seconda parte "Vi perdono" era uscita nel 2009, sempre da Einaudi, con l'eteronimo Angela Del Fabbro, "L'esperimento" (Einaudi, 2013). Collaboratore del Corriere della Sera e di altre testate, Covacich ha inoltre realizzato per la Rai alcuni radio documentari e il radiodramma Safari. Autore della videoinstallazione "L'umiliazione delle stelle" (Buziol-Einaudi-Magazzino d'Arte Moderna, Roma, 2011). Nel 2015 pubblica con Bomapiani "La sposa", grazie al quale entra nella cinquina dei finalisti del Premio Strega. Nel 2017 esce per La Nave di Teseo Le città interiori.https://www.ibs.it/libri/autori/Mauro%20Covacich Sinossi:Finalista Premio Campiello 2017. Un "romanzo di formazione" tra le pieghe della città di Trieste, dalla memoria del padre nel 1945 a un attentato del 1972. «Mauro Covacich è uno scrittore lucidamente inquieto, consapevole che il suo mestiere è una continua ricerca, una perenne salita verso quote di perfezione oltre le quali non c'è comunque la pace dei traguardi raggiunti, ma solo altra faticosa strada da affrontare.» - Sergio Pent, TuttoLibri La Stampa «Per godere in pieno de "La città interiore", bisogna lasciarla depositare. Ci vogliono due giorni di riposo. Allora le immagini diventano tridimensionali.» - Cristina Battocletti, Domenica - Il sole 24 ore È il 4 aprile 1945. Quel bambino sta trasportando una sedia tra le macerie della città liberata dai nazifascisti ed è diretto al comando alleato, dove lo attende suo padre - dal cognome vagamente sospetto, Covacich - sottoposto i un interrogatorio. E quella sedia potrebbe scagionarlo. Sempre Trieste, 5 agosto 1972. I terroristi di Settembre Vero hanno fatto saltare due cisterne di petrolio. Un bambino, Vlauro Covacich, tra le gambe di suo padre (il bambino che trascinava la sedia ventisette anni prima nella Trieste liberata), contemplando le colonne di fumo dalle alture carsiche sopra la città, chiede: "Papà, sento in guera?" Mauro Covacich torna nella sua Trieste, con un libro dal ritmo incalzante, avventuroso romanzo della propria formazione, scritto con la precisione chirurgica di un analista di guerra e animato dalla curiosità di un reporter. "La città interiore" è la cartografia del cuore di uno scrittore inguaribilmente triestino; è il compiuto labirinto di una città, di un uomo, della Storia, che il lettore percorre con lo stesso senso di inquieta meraviglia che accompagnava quel bambino del 1945 e quello del 1972; un labirinto di deviazioni e ritorni inaspettati, da cui si esce con il desiderio di rientrarci. Cosa ne penso io: Non so perchè, ma trovo che Trieste sia una città da raccontare, ma che poco ce la ritroviamo come protagonista. Qui c'è , esiste nei ricordi dell'autore che la racconta prima con i suoi occhi di bambino. Un bambino che percorre la strada portando una sedia per il padre che si trova nel comando alleato dopo la liberazione dai nazifascisti. I Covavich si sentono italiani anche se il loro è un cognome slavo.Come tutti i triestini amano l'Italia, ma si sentono respinti. Su loro grava il sopetto di essere stati fascisti. Covavichi li riabilita, crede nella sua città e nei suoi eroi e chi siamo noi per non crederci insieme a lui?Libro da leggere!

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07/09/2017 - sofia
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Note sull'autore: MAURO COVACICH Ha pubblicato diversi libri di narrativa, tra cui: "Storia di pazzi e di normali" (Theoria 1993, Laterza 2007), "Anomalie" (Mondadori 1998, 2001), "L'amore contro" (Mondadori 2001), "A perdifiato" (Mondadori 2003, Einaudi 2005), "Fiona" (Einaudi 2005), "Trieste sottosopra" (Laterza 2006),"Prima di sparire" (Einaudi 2008), "A nome tuo" (Einaudi, 2011), la cui seconda parte "Vi perdono" era uscita nel 2009, sempre da Einaudi, con l'eteronimo Angela Del Fabbro, "L'esperimento" (Einaudi, 2013). Collaboratore del Corriere della Sera e di altre testate, Covacich ha inoltre realizzato per la Rai alcuni radio documentari e il radiodramma Safari. Autore della videoinstallazione "L'umiliazione delle stelle" (Buziol-Einaudi-Magazzino d'Arte Moderna, Roma, 2011). Nel 2015 pubblica con Bomapiani "La sposa", grazie al quale entra nella cinquina dei finalisti del Premio Strega. Nel 2017 esce per La Nave di Teseo Le città interiori.https://www.ibs.it/libri/autori/Mauro%20Covacich Sinossi:Finalista Premio Campiello 2017. Un "romanzo di formazione" tra le pieghe della città di Trieste, dalla memoria del padre nel 1945 a un attentato del 1972. «Mauro Covacich è uno scrittore lucidamente inquieto, consapevole che il suo mestiere è una continua ricerca, una perenne salita verso quote di perfezione oltre le quali non c'è comunque la pace dei traguardi raggiunti, ma solo altra faticosa strada da affrontare.» - Sergio Pent, TuttoLibri La Stampa «Per godere in pieno de "La città interiore", bisogna lasciarla depositare. Ci vogliono due giorni di riposo. Allora le immagini diventano tridimensionali.» - Cristina Battocletti, Domenica - Il sole 24 ore È il 4 aprile 1945. Quel bambino sta trasportando una sedia tra le macerie della città liberata dai nazifascisti ed è diretto al comando alleato, dove lo attende suo padre - dal cognome vagamente sospetto, Covacich - sottoposto i un interrogatorio. E quella sedia potrebbe scagionarlo. Sempre Trieste, 5 agosto 1972. I terroristi di Settembre Vero hanno fatto saltare due cisterne di petrolio. Un bambino, Vlauro Covacich, tra le gambe di suo padre (il bambino che trascinava la sedia ventisette anni prima nella Trieste liberata), contemplando le colonne di fumo dalle alture carsiche sopra la città, chiede: "Papà, sento in guera?" Mauro Covacich torna nella sua Trieste, con un libro dal ritmo incalzante, avventuroso romanzo della propria formazione, scritto con la precisione chirurgica di un analista di guerra e animato dalla curiosità di un reporter. "La città interiore" è la cartografia del cuore di uno scrittore inguaribilmente triestino; è il compiuto labirinto di una città, di un uomo, della Storia, che il lettore percorre con lo stesso senso di inquieta meraviglia che accompagnava quel bambino del 1945 e quello del 1972; un labirinto di deviazioni e ritorni inaspettati, da cui si esce con il desiderio di rientrarci. Cosa ne penso io: Non so perchè, ma trovo che Trieste sia una città da raccontare, ma che poco ce la ritroviamo come protagonista. Qui c'è , esiste nei ricordi dell'autore che la racconta prima con i suoi occhi di bambino. Un bambino che percorre la strada portando una sedia per il padre che si trova nel comando alleato dopo la liberazione dai nazifascisti. I Covavich si sentono italiani anche se il loro è un cognome slavo.Come tutti i triestini amano l'Italia, ma si sentono respinti. S

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