Strane creature
  • 9788854503939
  • Neri Pozza
  • 2009

Strane creature

di Chevalier Tracy

È il 1811 a Lyme, un piccolo villaggio del Sussex. Un giorno sbarcano nel villaggio le sorelle Philpot. Vengono da Londra, sono eleganti, vestite alla moda, sono bizzarre creature per gli abitanti di quella costa spazzata dal vento. Margaret, diciotto anni, riccioli neri e braccia ben tornite, sorprende costantemente tutti coi suoi turbanti verdolini sconosciuti alle ragazze di Lyme, che se ne vanno in giro ancora con grevi vestiti stile impero. Louise, meravigliosi occhi grigi e grandi mani, coltiva una passione per la botanica che è incomprensibile in quel piccolo mondo dove alle donne è dato solo di maritarsi e accudire i figli. Ma è soprattutto Elizabeth, la più grande delle Philpot, a costituire un'eccentrica figura in quel paesino sperduto sulla costa. Ha venticinque anni. Dovrebbe comportarsi come una sfortunata zitella per l'età che ha e l'aspetto severo che si ritrova, ma se ne va in giro come una persona orgogliosamente libera e istruita che non si cura affatto di civettare con gli uomini. In paese ha stretto amicizia con Mary Anning, la figlia dell'ebanista. Quand'era poco più che una poppante, Mary è stata colpita da un fulmine. La donna che la teneva fra le braccia e le due ragazze accanto a lei morirono, ma lei la scampò. Prima dell'incidente era una bimba quieta e malaticcia. Ora è una ragazzina vivace e sveglia che passa il suo tempo sulla spiaggia di Lyme, dove dice di aver scoperto strane creature dalle ossa gigantesche, coccodrilli enormi vissuti migliaia di anni fa. Fonte http://www.ibs.it/code/9788854503939/chevalier-tracy/strane-creature.html


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Commenti (6)

29/08/2011 - sofia
utente
Incipit "Diversa da tutte le altre... I lampi. Mi hanno sempre colpita i lampi. Ma una volta è successo davvero. Non dovrei ricordarlo perché ero poco più di una poppante, invece me lo ricordo, eccome! Ero in un prato e c'erano dei cavalli, dei cavalieri... Poi scoppiò un temporale e una donna - non era la mamma - mi prese in braccio e mi portò sotto un albero. Mi teneva stretta stretta e io guardavo in alto le foglie scure contro il ciclo bianco. Ci fu un gran rumore, come se tutti gli alberi fossero crollati di colpo intorno a me, e una luce, una luce abbagliante, come il sole quando lo guardi troppo a lungo. E un ronzio mi passò attraverso il corpo. Mi pareva di aver preso in mano un pezzo di brace... c'era odore di carne bruciata e una specie di dolore, eppure non faceva male; ma mi sentii rovesciare come un calzino. La gente mi toccava e mi chiamava per nome ma io non fiatavo. Mi portarono via e poco dopo mi ritrovai avvolta in qualcosa di caldo, non una coperta, qualcosa di liquido. Era acqua: io la conoscevo l'acqua... la nostra casa era vi¬cina al mare, lo vedevo sempre dalla finestra. Poi aprii gli occhi ed è come se da allora non li avessi più chiusi. Il fulmine uccise la donna che mi teneva in braccio e le due ragazze accanto a lei, ma io la scampai. Dicono che prima della tempesta fossi una bimba tranquilla e malaticcia e che dopo venni su vivace e bella sveglia. Non so se è vero, ma il ricordo di quel lampo mi attraversa ancora, come un brivido." Inizia così Strane creature di Tracy Chevalier l'autrice de La ragazza con gli orecchini di perla. Il libro è la vera storia di Mary Anning, una ragazzina vissuta 200 anni fa in uno sperduto villaggio sulla costa inglese, che si affaccia sulla manica. Il villaggio si chiama Lyme e poichè molti re vi venivano in villeggiatura al nome fu aggiunto Lyme Regis. Nel romanzo si accenna anche alla visita di Jane Austen. Ma Mary Hanning nel 1811 diventò famosa non solo perchè da bambina scampò miracolosamente ad un fulmine, ma perchè con la sua passione per i fossili scoprì animali preistorici ormai estinti. Nel romanzo due sono le figure femminili che si alternano nella narrazione e la loro amicizia diventerà un romanzo nel romanzo.Elizabeth Philpot è una donna ancora giovane, ma per i canoni dell'epoca ormai zitella che si trasferisce a Lyme con le due sorelle che anche loro si avvieranno allo zitellaggio, causa anche alla loro mancanza di mezzi. Elizabeth è una donna colta una‘blue-stocking’ come venivano chiamate le donne con una certa cultura nell'800, che si appassionerà alla ricerca dei fossili e che per questo farà amicizia con Mary Anning,ch proviene da una famiglia di poveri artigiani (il padre fa il falegname e la madre lava la biancheria dei ricchi, per guadagnare due soldi), non si è mai allontanata da Lyme e finirà per mantenere la famiglia con un’ammonite, una belemnite, un giglio di mare, o un altro di quelli che la gente comune chiamava ‘ninnoli’ i fossili appunto. Interessante in questo libro è la descrizione dei fossili e la diatriba anche religiosa che si scatenerà al ritrovamento di resti di animali preistorici vista l'opinione imperante che il mondo fosse immutato fin dalla creazione.Bella anche la descrizione dei paesaggi e l'intreccio fra le due amiche con una delicata descrizione di gelosia tipicamente femminile fra le due. Basta così non mi resta che consigliarlo caldamente in questo romanzo c'è tutto quello che un lettore cerca, sentimenti, dati scientifici, amore e gelosia. Molto bello!

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07/09/2011 - Claudia
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Se non fosse per la noiosa e dettagliata descrizione dei fossili, l'avrei apprezzato di più perchè la storia di amicizia di queste due donne è molto bella.

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12/08/2012 - debnik
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Favolosa la copertina. Bella la storia, scritta bene anche se poco avvincente. Ci si attende che succeda qualcosa ma non è così o meglio, quel qualcosa succede ma è talmente scontato per la donna odierna che se non si presta attenzione non ci si accorge del vero senso del romanzo: l'acquisizione e il riconoscimento di un nome femminile (quello di Mary Anning) tra i maggiori cacciatori di fossili e tra i primi scopritori degli ittio e plesiosauri. Ambientato nell'800 non era facile per la donna far valere i propri diritti soprattutto se proveniente da una classe sociale inferiore. Un romanzo senza grandi colpi di scena, che narra dell'amicizia, dell'amore, del mare e di piccole quotidianità. Delicato e forte come suggerisce la copertina.

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29/12/2012 - Matik2003
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Mary ed Elisabeth, due donne in un tempo passato grandi perchè diverse da tutte le altre! Il libro ci racconta di una storia vera, Mary ed Elisabeth sono vissute in un'epoca dove i pregiudizi verso donne con caratteri così forti, particolari, estrosi, dove il loro sapere superava ciò che il mondo degli uomini conosceva, facevano veramente paura. Insieme raggiungono la loro affermazione grazie ad una grande amicizia che le lega e per la loro passione comune la caccia ai fossili che le renderà indipendenti e rispettate. Delizioso questo libro, mi ha fatto emozionare, grazie alla semplicità del racconto ed al pensiero che realmente queste due donne hanno vissuto ed hanno lasciato un segno nella storia, soprattutto, Mary "la cercatrice dei primi dinosauri"!

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28/07/2013 - Rosa Mazzarrino
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Anche questo libro rivela il fascino e la bravura di questa scrittrice. La storia vera di due donne realmente esistite, l'amicizia tra due donne così diverse per estrazione sociale ma legate da una grande passione, un viaggio nella cultura inglese ottocentesca che non lasciava spazio a donne così intelligenti e fuori dalla norma. Scritto con una tecnica scorrevole, elegante e accattivante, per nulla pesante, rende interessante l'archeologia anche a chi è ignorante in materia. Molto bello.

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08/01/2017 - Tesesempreastroz
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come descriverlo? un libro delicato, molto femminile tutto al femminile. ho sempre schifato i fossibile perchè li consideravo noiosi, scoprire invece chi c'è dietro me li ha fatti finalmente apprezzare. sono proprio strane creature i fossili, ma anche le due protagoniste di questo libro lo sono. strane, riservate, tristi, forti... sono due donne realmente esistite (e la caratterizzazione storica è splendida) anche se poi la chevalier romanza, ovvio è il suo lavoro. è stato interessante scoprire come i fossili fossero considerati inadeguati per le donne (ricche o povere che fossero)e interessante anche capire i patemi religiosi che potevano esserci dietro ad ogni nuova scoperta. adesso mi piace vedere un fossile e riconoscerne il nome, quando vado in giro per bancarelle. sono un po' meno ignorante di prima ;) ho amato molto elizabeth, rispetto a mary. coraggiosa e riservata e ho compreso più lei e il suo atteggiamento. anche se può isultare un po' lento, a volte, sono contenta d'averlo letto e di dire che la chevalier neanche questa volta mi ha deluso

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