La vicenda ha inizio il 30 luglio 1139 a Shrewsbury (Inghilterra) in un periodo di disordini e di insicurezza politica e sociale. Prosegue infatti la guerra civile tra i sostenitori di Re Stefano e quelli dell'Imperatrice Maud. Anche Shrewsbury ne risente, sebbene dopo l'assedio e la presa del castello da parte di Re Stefano nell'agosto precedente (vicenda inserita nel libro Un cadavere di troppo) ora l'abitato e l'abbazia vivano un periodo di prospera tranquillità. Nonostante questa difficile situazione, nell'abbazia dei Santi Pietro e Paolo fervono gli ultimi preparativi per l'annuale fiera, un momento di festa che porta grandi quantità di persone e denaro all'abbazia. Ma i malcontenti seguono anche questo avvenimento festoso. I notabili della gilda dei mercanti di Shrewsbury, guidata dal calzolaio Geoffrey Corviser chiedono all'abate di condividere parte degli introiti della fiera con l'abitato di Shrewsbury per permettere di velocizzare i lavori per la ristrutturazione delle strade e delle mura difensive. L'assedio dell'estate precedente ha recato danni ingenti alle infrastrutture, ma i lavori di ristrutturazione tardano per mancanza di fondi e di manodopera. L'abate tuttavia rifiuta perché la fiera è un diritto legalmente riconosciuto all'abbazia ed egli non desidera creare un precedente che possa ledere i futuri interessi dei benedettini.