Auto da fè
  • 9788845916540
  • Adelphi
  • 2001

Auto da fè

di Elias Canetti

Auto da fè:E' l'unico romanzo di Elias Canetti, un'opera solitaria ed estrema, segnata dall'intransigente felicità degli inizi. Qui tutto si svolge nella tensione fra due esseri cresciuti ai capi opposti nell'immenso albero della vita: il sinologo Kien e la sua governante Therese. Questo romanzo aspro, spigoloso, è attraversato da una lacerante comicità, unica lingua franca in cui possa comunicarsi questa storia, prima di culminare nel riso di Kien, mentre viene avvolto dalle fiamme, nel rogo della sua biblioteca.https://www.ibs.it/auto-da-fe-libro-generic-contributors/e/9788845904868


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Commenti (2)

21/10/2012 - danielajap
utente
Si passa da una pagina mirabile e coinvolgente ad una orribile... un mistero il perchè, del libro, del Nobel, della storia..

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15/12/2017 - sofia
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Notizie sull'autore: ELIAS CANETTI Scrittore di lingua tedesca. Nato in una famiglia di ebrei sefarditi, ebbe come lingue materne l'antico spagnolo e il bulgaro. Lettore molto precoce, nel 1911 si stabilì a Manchester con la famiglia e lì imparò l'inglese. Dopo la morte improvvisa del padre, nel 1912, si attaccò fortemente alla madre che divenne la figura dominante della sua educazione intellettuale. A Vienna (1913) e poi a Zurigo (1916) conquistò la quarta lingua: il tedesco, a cui poi sarà sempre fedele come scrittore. Nel 1921 fu a Francoforte e nel 1924 a Vienna, per volere della madre e dello zio cominciò a studiare chimica. Si laureò ma non fece mai il chimico poichè sin dall'infanzia aveva deciso che poteva essere soltanto uno scrittore. Del 1932 è la commedia caricaturale Nozze, con personaggi smodatamente avidi di denaro e di sesso; del 1935 il suo primo e unico romanzo L'accecamento (che nell'edizione italiana del 1967 prenderà il titolo Auto da fè), che racconta la storia di un intellettuale, il professor Kien, ossessionato fin dall'infanzia dal desiderio di leggere tutto, che muore nel rogo dei suoi centomila volumi. Il romanzo doveva essere il primo di un ciclo di sette, ognuno dei quali imperniato sulla figura di un monomaniaco. Nel 1938 lasciò Vienna e si stabilì a Londra. Qui iniziò a lavorare alla monumentale ricerca Massa e potere che lo impegnò per vent'anni e il cui primo (e unico) volume uscì nel 1960. Canetti ha indagato il potere e la massa in un modo unico e personalissimo e l'opera si colloca tra il saggio e la divagazione fantastica. Il 1952 fu l'anno di due commedie, Commedia della vanità e Le vite a scadenza. Gli anni successivi videro un ritorno alla critica e alla letteratura. Uscirono allora, tra gli altri, i saggi Potere e sopravvivenza (1972), La coscienza delle parole (1975), Il Cuore segreto dell'orologio (1987), La tortura delle mosche (1992). Scrisse poi la sua atuobiografia, primo grande successo, dalla quale videro la luce i volumi: La lingua salvata (1977), La fiaccola nell'orecchio (1980, edita in italiano con il titolo Il frutto del fuoco) e Il gioco degli occhi (1985). Nel 1981 Canetti ricevette il Premio Nobel per la letteratura. La sua opera non va ricordata per la sola dimensione letteraria: è il tentativo di affrontare a mente nuda i massimi problemi dell'uomo contemporaneo. Da: "Enciclopedia della Letteratura", Garzanti, 2003 Sinossi:Da una parte un grande studioso, Kien, che disprezza i professori, ritiene superflui i contatti con il mondo e ama in fondo una cosa sola: i libri. Dall'altra la sua governante, Therese, che raccoglie in sé le più raffinate essenze della meschinità umana. Il romanzo racconta l'incrociarsi di queste due remote traiettorie e ciò che ne consegue: la minuziosa, feroce vendetta della vita su Kien, che aveva voluto eluderla con la stessa accuratezza con cui analizzava un testo antico. Cosa ne penso io: Non è un libro di facile lettura. I personaggi sono al limite del grottesco. Peter Kien, sinologo(esperto di letteratura cinese) di fama mondiale, non vede che i suoi libri disprezza tutti la società e gli studiosi. Lui infatti scrive i suoi saggi solo rinchiuso nella sua biblioteca. Per questo quando assume la governante Therese una «donna di cortissime vedute» che, attirata dai soldi riuscirà a raggirare Kien, non riuscirà a capire le mire della donna che addirittura sposa.Nonostante lo stile piuttosto pesante, si riesce ad apppassionarsi alle vicende di Kien e dei suoi libri, per lui essenziali per altri, come il gobbo il deforme nano Fischerle, fonte di reddito. I personaggi sembra che siano stati ricavati dalla sua continua osservazione, mentre abitava a Vienna,dalla finestra dello Steinhof, la «città dei pazzi», l'ospedale psichiatrico immenso con 60 padiglioni. Pfaff l'ex poliziotto, portiere della casa dove abitava Kien a Berlino, crudele violentatore della figlia e persecutore della moglie da lui uccisa, in molti hanno visto il precursore del nazismo. Ebbene per finire, questo libro non passa inosservato Canetti o lo odi o lo ami, per me è stata una lettura sofferta, difficile, ma con il desiderio di leggerne la fine che , naturalmente non vi svelo. Leggerlo? perchè no? Ma armatevi di molta pazienza!

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