Scambiarsi la veste
  • 9788842090595
  • Laterza
  • 2010

Scambiarsi la veste

di Gustavo Zagrebelsky

Thomas Mann ha scritto che Stato e Chiesa, lungo i secoli, si sono abituati a “scambiarsi la veste”. Dal IV secolo a oggi, potere civile e potere religioso non hanno fatto altro che questo, combattendosi per indossare l'uno i panni dell'altro, oppure alleandosi, per entrare entrambi in una stessa, unica veste. Gustavo Zagrebelsky affronta un tema centrale della nostra democrazia. Fonte http://www.lafeltrinelli.it/products/9788842090595/Scambiarsi_la_veste/Gustavo_Zagrebelsky.html


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Commenti (1)

25/05/2011 - sofia
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Gustavo Zagrebelsky (San Germano Chisone, 1º giugno 1943) è un giurista italiano, Giudice della Corte costituzionale dal 1995 al 2004.E' di origine russa è attualmente docente di Diritto costituzionale e Teoria generale del diritto pubblico presso la Facoltà di Giurisprudenza di Torino e docente a contratto presso l'Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli.Collabora con alcuni dei più importanti quotidiani italiani (La Repubblica, La Stampa), ed è socio corrispondente dell'Accademia nazionale dei Lincei.Negli ultimi anni è ripetutamente intervenuto nel dibattito pubblico italiano avversando le posizioni politiche e culturali dei cosiddetti atei devoti, e in particolare sulla laicità dello Stato e lo spirito concordatario: molti di questi saggi sono raccolti nel volume Contro l'etica della verità pubblicato dall'editore Laterza.ne saggio SCAMBIARSI LA VESTE. Stato e Chiesa al governo dell'uomo Gustavo Zagrebelsky affronta temi centrali per la nostra democrazia il ruolo dello stato e della chiesa che durante i secoli hanno sempre cercato di prevaricare uno i ruoli dell'altra e viceversa. Un saggio di facile lettura con riferimenti storici e ampiamente tratta il tema della Laicità.Secondo Zabrebelsky Non c’è laicità né quando la religione, al singolare o al plurale, si ingerisce nelle cose dello Stato, facendo dello Stato un affare di religione, né quando lo Stato si ingerisce nelle cose della religione, facendo della religione un affare di Stato. Laicità significa divieto di intromissioni. Quello che conta è la non ingerenza. Se si guarda alla storia, questa concezione dei rapporti tra politica e religione appare come un’eccezione, per di più recente, in una vicenda storica pluri-millenaria, in cui si intrecciano dissidi e connivenze. Un conflitto ineliminabile, latente o patente che sia, perché tra Chiesa e società civile ogni accordo non è mai un trattato di pace ma sempre e solo un armistizio. Molto interessante da leggere!

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