Desiderio e amore. Una rilettura di sant'Agostino

Ho scelto di acquistare questo breve saggio perché ero rimasta colpita, direi "folgorata", da una sua citazione, giunta qualche mese fa tramite newsletter: "Quante volte abbiamo sostituito il dolore con la colpa... quante volte i sensi di colpa hanno appesantito il passo della vita" (p. 27). Mi sono accorta che ero avviluppata in questo subdolo e rischioso meccanismo inconscio in maniera quasi inestricabile, come un insetto imprigionato nei viscosi fili intrecciati di una ragnatela: in realtà potrei esserlo ancora (non se ne esce facilmente) ma, grazie a questo libro, ne sono consapevole. Adesso ho capito che un conto è ricercare la causa di un problema, soprattutto di una sofferenza, di una ferita del cuore o dell'anima: ciò consente di trovare tempo e risorse per elaborare una soluzione e poterlo magari sradicare. Ma darsene la colpa, ogni volta, puntualmente, be' no... quelle energie vengono prosciugate in un circolo vizioso... e si resta sempre lì, chiusi in sé stessi, a crogiolarsi su quello che si sarebbe potuto fare e non si è fatto, ad autoflagellarsi in un loop mentale. Come se potessimo cambiare anche solo un nano secondo del nostro passato. Ci si accorge inoltre che molte scelte sbagliate della nostra vita spesso sono motivate essenzialmente da emozioni e sentimenti come l'ansia, la paura e, appunto, il senso di colpa. Quest'opera di Laura Consoli, filosofa e teologa, con un dottorato in Scienze del Matrimonio e della famiglia, consente di leggere il presente con più serenità e apre ad un futuro di luce. Lo fa scardinando tanti moralismi e tante idee sbagliate che nulla hanno a che fare con il messaggio evangelico e con l'opera di Agostino, di cui il saggio offre una rilettura autentica ed efficace. Si potrebbe definire una visione femminista dei discorsi del santo di Ippona, ma non ha nulla di ideologico: semplicemente "igienizza" da una patriarcale ed errata interpretazione del concetto agostiniano di "uomo-donna". Si torna quindi all'originalità della Creazione divina, quel "maschio e femmina li creò", ossia l'uomo e la donna creati come alleati, alla pari, per vivere in armonia. Tale equilibrio va a dare la giusta dignità alla carne, non come preda degli istinti più bassi, ma inserita in un organismo unitario di mente-corpo-cuore-spirito, da rispettare nella sua sacralità. Si ritrova un'elaborazione sana e dignitosa dell'amore, del desiderio, della sessualità, del rapporto di coppia, di chi opta per una missione diversa e si restituisce la giusta dignità anche a chi sceglie o si ritrova a scegliere, a causa degli eventi della vita, la solitudine. Perché l'Amore non abbandona nessuno "è sempre lì, insieme a noi e in noi" (p.31) e ci salva così come siamo. La lettura del testo è anche inframezzata e arricchita da toccanti riferimenti al cinema, citando le sequenze più eloquenti di "Orgoglio e pregiudizio", "I passi dell'amore", "The tree of life". In poche pagine è possibile ritrovare il senso più profondo dei valori fondanti di una vita autenticamente umana e aperta al divino.