La mia Africa
  • 9788807804502
  • Feltrinelli
  • 1959

La mia Africa

di Karen Blixen

La mia Africa- Kren Blixen racconta delle sue esperienze vissute in Africa, un continente che impara ad amare sempre più giorno per giorno, donandoci un ritratto di questa terra indimenticabile, della sua natura, dei suoi colori, dei suoi abitanti.


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Commenti (3)

10/11/2011 - angelica
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bellissimo,riesce a descrivere così bene i profumi dei luoghi che sembra di esserci,scorrevole e di lettura molto piacevole.

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02/11/2012 - Dott.sa Errore
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Romanzo che descrive una delle storie più belle che possano esistere: quella tra una persona e una terra. Un viaggio attraverso la passione per riscoprire cos'è realmente l'Africa.

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05/09/2017 - sofia
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Notizie sull'autore:-Finecke, è sKaren Christentze Dinesen, baronessa von Blixentata una scrittrice e pittrice danese. Nota, nel corso di una lunga carriera, sotto vari pseudonimi: Karen Blixen è di certo il più famoso, ma pubblicò opere come Isak Dinesen, Tania Blixen, Pierre Andrèzel e Osceola. Educata in Svizzera e in Inghilterra, scrisse le sue opere principalmente in lingua inglese. Sposatasi nel 1914 con il cugino barone Bror von Blixen-Finecke, si trasferì con lui in Kenya, a Nairobi, e lì i due n itrapresero una pionieristica attività di coltivatori di caffè. Lei si innamorò del cacciatore inglese Denys Finch-Hatton, che morirà in un incidente aereo, e divorziò dal marito. Tornò in Europa nel 1931 e cominciò a pubblicare nel 1934 (inzialmente sotto lo pseudonimo di Isak Dinesen). Il suo capolavoro viene considerato La mia Africa, nel quale rievoca la sua esperienza a Nairobi. Le sue opere hanno ispirato registi famosi come Orson Welles e Sydney Pollack. Sinossi:Vissuta fino al 1931 in una fattoria dentro una piantagione di caffè sugli altipiani del Ngong, Karen Blixen ha descritto con una limpidezza senza pari il suo rapporto d'amore con l'Africa. Sovranamente digiuna di politica, ci ha dato il ritratto forse più bello del continente nero, della sua natura, dei suoi colori, dei suoi abitanti. I Kikuyu che nulla più può stupire, i fieri e appassionati Somali del deserto, i Masai che guardano, dalla loro riserva di prigionieri in cui sono condannati a estinguersi, l'avanzata di una civiltà "che nel profondo del loro cuore odiano più di qualsiasi cosa al mondo". Uomini, alberi, animali si compongono nelle pagine della Blixen in arabeschi non evasivi, in una fitta trama di descrizioni e sensazioni che, oltre il loro valore documentario, rimandano alla saggezza favolosa di questa grande scrittrice, influenzando in modo determinante i contenuti della sua arte: "I bianchi cercano in tutti i modi di proteggersi dall'ignoto e dagli assalti del fato; l'indigeno, invece, considera il destino un amico, perché è nelle sue mani da sempre; per lui, in un certo senso, è la sua casa, l'oscurità familiare della capanna, il solco profondo delle sue radici". Cosa ne penso io: Chi pensa di ritrovare nel libro la stessa atmosfera del film, sicuramente ne resterà deluso. Il libro non narra il folle amore con il cacciatore Denys Finch-Hatton. Il libro è pervaso dall'amore dell'autrice per l'Africa e dal suo dolore per l'estinguersi di popoli straordinari. Essendo un libro puramente descrittivo può non piacere a molti. Io l'ho letto ascoltando la bellissima musica del film e innamorandomi con lei dell'Africa e dei Masai e i somali che hanno conquistato il cuore di Karen Christentze Dinesen, baronessa von Blixen. Consiglio

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