La cotogna di Istanbul
  • 9788807018206
  • Feltrinelli
  • 2010

La cotogna di Istanbul

di Paolo Rumiz

Paolo Rumiz scommette sulla forza delle grandi storie e si affida al ritmo del verso, della ballata. Ne esce un romanzo-canzone singolare, fascinoso, avvolgente come una storia narrata intorno al fuoco. Racconta di Max e Maša, e del loro amore. Maximilian von Altenberg, ingegnere austriaco, viene mandato a Sarajevo per un sopralluogo nell’inverno del ’97. Un amico gli presenta la misteriosa Maša Dizdarevic´, “occhio tartaro e femori lunghi”, austera e selvaggia, splendida e inaccessibile, vedova e divorziata, due figlie che vivono lontane da lei. Scatta qualcosa. Un’attrazione potente che però non ha il tempo di concretizzarsi. Max torna in patria e, per quanto faccia, prima di ritrovarla passano tre anni. Sono i tre anni fatidici di cui parlava La gialla cotogna di Istanbul, la canzone d’amore che Maša gli ha cantato. Maša ora è malata, ma l’amore finalmente si accende. Da lì in poi si leva un vento che muove le anime e i sensi, che strappa lacrime e sogni. Da lì in poi comincia un’avventura che porta Max nei luoghi magici di Maša, in un viaggio che è rito, scoperta e resurrezione. Fonte http://www.lafeltrinelli.it/products/9788807018206/La_cotogna_di_Istanbul/Paolo_Rumiz.html


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Commenti (1)

22/05/2011 - sofia
utente
"Gli era difficile quindi capire come quel frutto sgraziato potesse ispirare canzoni appassionate e far guarire persino i malati. Ma un amico, un giorno di gennaio, lo condusse per una buia scala nella sua cantina, gelida e piena di ogni ben di Dio, e lì in un angolo gli scoprì un cesto pieno fino all'orlo di frutti brufolosi, giallo elettrico dal folle profumo, da capogiro, morbido, sensuale e algebrico insieme, un misto di pera, pesca e limone: una cosa che non era per nulla preludio di un sapore, ma l'essenza, anzi la quintessenza, dell'odore, un sublimato quasi artificiale simile a nessun altro; era un frutto che conteneva in sé ancora il fiore, una meraviglia che prometteva il bel tempo nel cuore dell'inverno, era sole, e al tempo stesso luna, era un frutto capace di incarnare entrambi gli astri della vita umana. Così capì: era quello il segreto nascosto nell'odore inconfondibile di biancheria pulita nella pelle di Maša la bella di Serajevo."..... Impossibile spiegare questo libro che è pura poesia Paolo Rumiz scommette sulla forza delle grandi storie e si affida al ritmo del verso, della ballata. Ne esce un romanzo-canzone singolare, fascinoso, avvolgente come una storia narrata intorno al fuoco. Racconta di Max e Maša, e del loro amore. “Ma voi che ne sapete dell’amore”, ammonisce l’incipit dell’ultima meravigliosa storia raccontata da Paolo Rumiz. Legetelo!

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