Open
  • 9788806207267
  • Einaudi
  • 2011

Open

di Andre Agassi

«Odio il tennis, lo odio con tutto il cuore, eppure continuo a giocare, continuo a palleggiare tutta la mattina, tutto il pomeriggio, perché non ho scelta. Per quanto voglia fermarmi non ci riesco. Continuo a implorarmi di smettere e continuo a giocare, e questo divario, questo conflitto, tra ciò che voglio e ciò che effettivamente faccio mi appare l'essenza della mia vita...».


Acquista su Amazon.it
Acquista su ibs.it

Commenti (4)

27/09/2012 - garife
utente
Ho letto il libro OPEN in una dozzina di giorni. Debbo dire che le biografie non mi hanno mai appassionato molto. Questo libro tuttavia mi ha fatto ricredere. Ovviamente se si ama il tennis, se lo si gioca, se lo si guarda in televisione diventa tutto piu’ comprensibile, specialmente per qualche termine “tecnico” (back-spin – lob – break – kick ecc. ecc) che si incontra lungo la lettura pero’ credo che si possa dire che questo libro puo’ piacere anche a chi il tennis non lo pratica e non lo conosce; perche’ e’ la storia di un ragazzo, poi di un uomo, che scava in se stesso e si guarda dentro mettendoci tutto: il rapporto con il padre-tiranno, il non-rispetto delle regole, il dolore fisico, i rapporti con le donne (le fidanzate,la madre, le mogli), gli amici, il pubblico, il rapporto con i media… La cosa che ho trovato incredibile e che lui scrive praticamente in tutto il libro e’ che lui ODIA IL TENNIS. Ma sara’ vero mi son chiesto mentre lo leggevo ??? Non ho saputo darmi una risposta precisa, certamente l’ha odiato da piccolo quando suo padre lo costringeva a rispondere alla macchina spara palline (il drago) ma alla fine negli anni piu’ maturi quando anche il fisico cominciava a cedere, credo che sia riuscito anche ad amarlo. Sicuramente Andre’ Agassi ha saputo trarre molti insegnamenti ed ha dato e ricevuto affetto da alcune persone che hanno incrociato la sua strada (il preparatore atletico, la moglie Steffi Graf, il quasi-reverendo di cui non ricordo il nome , il suo coach Brad) in un percorso di crescita inusuale in un mondo dorato e spesso effimero come quello del tennis professionistico. Alcune brevi osservazioni che mi hanno colpito: quando e’ ancora un ragazzino Agassi vede entrare in campo Jimmy Connors, grande maleducato giocatore statunitense spesso polemico con arbitri e avversari, e il fatto che Connors si faccia portare la borsa e le racchette quasi fosse un suo diritto di grande campione fa scrivere ad Agassi che lui mai si fara’ portare la borsa da nessuno. E’ molto divertente e al limite della realta’ l’incontro-scontro fra i due tiranni-genitori: quello di Andre’ e quello di Steffy Graf; quando questi chiede al padre di Agassi di mostrargli la macchina spara palline (di sua invenzione) e lui comincia a criticare come ha insegnato i primi rudimenti di tennis al figlio….e vengono quasi alle mani. Mi piace anche quando dopo la fine della relazione con l’attrice Brooke Shilds precipita nella classifica dei migliori tennisti dalle prime posizione al 122° posto (anno 1997) per poi diventare due anni dopo, finalmente il n. 1 (un riscatto che potrebbe essere la sceneggiatura di un film di Scorsese). Un ragazzo che si difende con arroganza ma che quando va in finale a Parigi perde con un avversario molto meno forte di lui perche’ il toupet che nasconde la sua prematura calvizia si e’ staccato e rischia di perderlo durante il match. Un giocatore che sfida le regole e si presenta in campo con dei jeans strappati (poi la Nike suo sponsor ne trarra’ un certo beneficio commerciale). La consapevolezza, in eta’ adulta, dell’importanza per un giovane di studiare e quindi l’idea di aprire una ottima scuola-modello per ragazzi disagiati. Poi i rapporti con i suoi colleghi giocatori come Pete Sampras o Boris Beckern o Jim Curier a volte di grande rispetto e quasi amicizia (Pete Sampras) a volte di odio/antipatia e comunque anni luce diversi da lui specialmente dall’Agassi piu’ muturo degli ultimi anni. Insomma un libro che mi ha dato emozioni scritto con semplicita’ e ritmo: sono d’accordo con Baricco quando lo segnala come uno dei migliori di questi ultimi anni.

Leggi la recensione

19/01/2013 - brontolo
utente
Il libro e il personaggio che non ti aspetti. Una storia profonda, vibrante, intima. L’”enfant terrible “ del tennis, il Kid di Las Vegas si racconta e commuove, in un libro che è una rivelazione. Una vita pianificata sin dai primi mesi da suo padre che, animato fa forti desideri di rivalsa e affermazione, vuole farne un campione. Solo che Andrè odia il tennis con tutto se stesso e continuerà ad odiarlo sino alla fine della carriera. Una carriera lunga e vittoriosa, che lo consegna alla storia del tennis, ma che dal suo punto di vista è una lunga storia di vuoti da colmare, di sofferenza e insofferenza, di sconfitte e dolorose risalite, non tanto con gli avversari quanto con se stesso e con quel mondo che odia, ma del quale non può fare a meno, perché non sa fare altro: è stato programmato per quello. Ciò che veniva visto come insolenza e maleducazione , il suo voler essere diverso a tutti i costi, il suo apparire sfrontato, era il suo modo di ribellarsi ad una vita che non aveva voluto, una vita che non aveva scelto ma che aveva sempre dovuto subire. Ed ecco quindi le intemperanze, sempre travisate dalla stampa e da lui mai smentite, e i colpi di testa. Agassi si mette a nudo in questo lungo libro che ne svela la vita, i dolori gli errori i desideri e la ricerca di una sua dimensione oltre il tennis. Dimensione che trova quasi alla fine della carriera con la sua compagna, Steffi Graf segnata dallo stesso destino: anche lei ha avuto un padre che l’ha indirizzata da subito al tennis sognando di farne una campionessa. Un libro sincero e sfrontato che ha suscitato non pochi malumori tra i colleghi per le rivelazioni che contiene . Un libro ben scritto, non una semplice autobiografia ma quasi un romanzo di formazione, o meglio di distruzione e rinascita.

Leggi la recensione

17/09/2013 - sofia
utente
Ci sono dei libri che ti chiamano con insistenza dagli scaffali della libreria, che ammiccano tendenziosamente:"leggimi, leggimi..."Non ho ceduto subito, di solito biografie di sportivi non mi sono congeniali e il tennis, quando lo vedo alla TV, mi fa cambiare canale.Peccato essere talvolta così prevenuti da rischiare di non leggere dei piccoli capolavori come Open di Andre Agassi.Alla fine del libro nei ringraziamenti è spiegato l'arcano. Certo la storia è quella della vita del grande campione, ma l'atmosfera si deve tutta a J:R.Moehringer che in effetti ha scritto il libro, ma si è rifiutato di firmarlo come autore in quanto ritiene che una biografia sia esclusivamente del protagonista.Come non ritrovare fra le righe di Open le sensazioni che mi ha dato Il bar delle grandi speranze capolavoro di Moehringer?Certo c'è da dire che è riuscito a calarsi nella psicologia di Agassi: Inizia con l'attesa di un incontro che potrebbe essere l'ultimo di un campione ormai piegato in due da forti dolori alla schiena tenuti a bada da forti iniezioni di cortisone. Agassi rivela il proprio odio per il tennis, nato quando aveva otto anni e quando il padre lo costringeva ad allenamenti massacranti per diventare il miglior tennista del mondo «Lo odio con tutto il cuore, eppure continuo a giocare, continuo a palleggiare tutta la mattina, tutto il pomeriggio, perché non ho scelta. Per quanto voglia fermarmi non ci riesco»Scopriremo che il tennis è uno sport solitario e brutale, violento dove i giocatori giocano con l'obiettivo di sfiancare l'avversario. Scopriremo che quest'uomo per tutta la vita deve lottare oltre che con gli avversari con se stesso. Un campione che oltre a strabilianti vittorie ha subito umilianti sconfitte dovute soprattutto alla sua incapacità di gestire il suo talento, dirà «una vittoria non è così piacevole quanto è dolorosa una sconfitta. E ciò che provi dopo aver vinto non dura altrettanto a lungo. Nemmeno lontanamente»Il successo della storia di Agassi è il suo essere campione con tutte le debolezze dell'uomo comune e dove tutti possono rispecchiarsi. Ecco il grande talento di Moehringer rendere Agassi accessibile e capibile da tutti. Una lettura che non vi lascerà indifferenti anche se , come me, non capite niente di tennis! Da leggere!

Leggi la recensione

29/04/2014 - Matik2003
utente
"Mi hanno chiesto spesso com'è, questa vita da tennista, e non ho trovato mai la parola giusta per descriverla. Ma adesso mi sta venendo in mente. E' soprattutto, uno straziante, eccitante, orribile, sorprendente vortice." Noi persone comuni, ogni giorno ci alziamo per andare al nostro solito, noioso, ovvio lavoro, che immancabilmente odiamo, lo dobbiamo fare per cercare di vivere una vita decorosa e tranquilla, ma spesso e volentieri non lo amiamo. Ho fatto questa premessa, per farvi capire, che non so se leggendo questo libro troverete Andre Agassi un uomo "insopportabile" perchè lui è capace di odiare il tennis, lo sport che è riuscito a renderlo famoso, a farlo amare da milioni di persone, che lo ha fatto diventare ricchissimo, che gli ha fatto incontrare ed amare prima Brooke Shields e poi la meravigliosa Steffi Graf con la quale ha creato una splendida famiglia, grazie al quale ha girato il mondo ed ha conosciuto persone importanti ed eccezionali come Nelson Mandela. "Eppure, in fondo a quegli occhi, riesco ancora a scorgere il ragazzino che proprio non voleva giocare a tennis, il ragazzino che voleva lasciar perdere, il ragazzino che ha lasciato perdere varie volte. Vedo il ragazzino che odiava il tennis e mi chiedo come quel bambino dalla zazzera dorata veda quest'uomo calvo, che continua a odiare il tennis eppure ancora gioca." Andre ha perso chiaramente la sua infanzia, il padre lo ha privato di momenti semplici e spensierati che caratterizzano la vita dei bambini, ha creato un mondo fatto solo ed esclusivamente di tennis: Andre colpisci la palla più forte, forza!, ha trasformato un piccolo in un grande campione, che ha faticato a capire spesso chi e che cosa fosse. "Dice che dev'essere ben strano che dei perfetti estranei pensino di conoscermi, e mi amino oltre ogni logica, mentre altri pensino di conoscermi e ce l'abbiano con me oltre ogni logica e intanto io sono relativamente uno sconosciuto anche per me stesso." Andre Agassi in questa biografia si è messo completamente a nudo, ci ha raccontato ogni tipo di sensazione (gioia, dolore, sofferenza, emozione, amore ecc.) che ha provato durante tutta la sua carriera di tennista, non si è risparmiato nell'esprimere chiaramente l'odio che ha provato per lo sport che gli ha dato tutto, ci ha raccontato quanto ha combattuto, la fatica, la forza che ha dovuto mettere nel suo corpo per giocare un buon tennis con il quale ha guadagnato tantissimo, con quei soldi ha creato una scuola dove aiuta bambini che hanno difficoltà di qualsiasi tipo a cercare di realizzarsi e di avere un futuro migliore, dove ogni giorno viene recitato questo pensiero: "L'essenza della buona disciplina è il rispetto. Rispetto dell'autorità e rispetto degli altri. Rispetto di se stessi e rispetto delle regole. E' un attggiamento che inizia a casa, è rafforzato a scuola, e si mantiene per tutta la vita." Non mi resta che gridare: Allez, Agassi, Allez!, nonostante tutto Allez!, tu nella storia un segno lo hai lasciato!

Leggi la recensione