Memorie di Adriano
  • 9788806174088
  • Einaudi
  • 1988

Memorie di Adriano

di Yourcenar Marguerite

L'imperatore Adriano ha 62 anni e, sentendo avvicinarsi la morte, scrive una lunga lettera al giovane Marco Aurelio per raccontargli la propria vita. Evoca la giovinezza, i viaggi, le conquiste. L'incontro con Antinoo illumina la sua vita di una singolare passione, ma Antinoo si uccide e Adriano si sente un sopravvissuto per il quale ogni cosa ha "un volto deforme". Il suo senso dello Stato ha comunque il sopravvento, mentre le forze incominciano ad abbandonarlo e subentra la malattia che lo avvicina alla morte. La sua lettera a Marco Aurelio si conclude così: "Cerchiamo d'entrare nella morte ad occhi aperti". Fonte http://www.ibs.it/code/9788806600112/yourcenar-marguerite/memorie-adriano-seguite.html


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Commenti (4)

03/06/2011 - Lady†Aredhel
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Un capolavoro poetico nel quale un Adriano, ormai prossimo alla morte, cerca di riassumere tutta la sua vita trasmettendo il più possibile l'essenza di quel suo modo di governare ad un giovane Marc'Aurelio, destinato a divenire imperatore succedendo al suo padre adottivo Antonino. Non è facile per un uomo come lui narrare oggettivamente le vicende di cui è stato protagonista. Conosciamo un Adriano giovane, ambizioso e impaziente di migliorare il mondo seguendo i canoni della cultura greca. Attraverso le pagine incontriamo personaggi che hanno tutti avuto un loro ruolo nella vita dell'Imperatore, chi negativamente e chi in modo positivo. La vita da Imperatore ci è raccontata senza tralasciare nulla, narrando sia dei vari viaggi intrapresi in Oriente, sia delle guerre (pochissime) necessarie affinchè la pace fosse mantenuta in tutto l'Impero. Sempre presente è il tema della morte che ritornerà spesso nel corso delle pagine; la morte di Traiano, Imperatore e suo padre adottivo, la morte dell'ex-Imperatrice Paolina, sua amica, la cui presenza era costante anche nei momenti di lontananza, la morte dei compagni d'armi, quella morte da lui così sofferta e compianta del suo Antinoo, per la quale si tormenterà e si incolperà ingiustamente, e ,infine, la sua morte che vede avvicinarsi con il passare delle ore e che in passato aveva pensato di anticipare di mano propria. Una frase, in merito alla morte, mi ha particolarmente colpita: "come il viaggiatore che naviga tra le isole dell'Arcipelago vede levarsi a sera i vapori luminosi, e scopre a poco a poco la linea della costa, così io comincio a scorgere il profilo della mia morte." Non ci sono parole per descrivere questo libro e tutto ciò che trasmette, bisognerebbe leggerlo per capire come ci si sente ad immergersi tra le pagine di questo capolavoro.

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06/06/2011 - sofia
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E' un romanzo scritto nel 1951 da Marguerite Yourcenar, pseudonimo di Marguerite Cleenewerck de Crayencour morta nel 1987, è stata una scrittrice francese. È stata la prima donna eletta alla Académie française."Piccola anima smarrita e soave, compagna e ospite del corpo, ora t'appresti a scendere in luoghi incolori, ardui e spogli, ove non avrai più gli svaghi consueti. Un istante ancora, guardiamo insieme le rive familiari, le cose che certamente non vedremo mai più... Cerchiamo d'entrare nella morte a occhi aperti...". Con questa poesia scritta realmente dall'Imperatore Adriano in punto di morte si chiude questo bellissimo romanzo in cui l'autrice narra la figura di Adriano imperatore in modo inconsueto e originale. Infatti immagina che Adriano, sentendo avvicinarsi la morte,scrive una lunga lettera nella quale parla della sua vita di imperatore all'amico Marc'Aurelio, che poi diventerà suo nipote adottivo.Definisco questo romanzo un lungo inno alla vita di Adriano che narra anche le sue passioni, ma che ha sempre presente il suo dovere di imperatore e il senso dello stato.Questa figura è talmente ben descritta da meritare un film su questo libro e chissà che qualcuno non lo faccia? Da leggere!

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09/04/2014 - psartiano
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Questo romanzo sulla vita dell'Imperatore Adriano è sicuramente il libro più affascinante che abbia letto fin'ora. Da molti definito, a ragione, un capolavoro è un libro che ha avuto una lunghissima gestazione. L'autrice ha iniziato il progetto quando frequentava l'università, l'ha abbandonato più volte e completato solo in età matura. Adriano parla in prima persona. Racconta la sua infanzia nella natia Spagna. Gli insegnamenti del Nonno, amante delle stelle e dell'astrologia. La morte prematura del padre. La partenza per Roma. Adriano diventa un soldato di Traiano. E' rispettato e ottiene importanti incarichi. La moglie di Traiano, Plotina, stravede per lui. Insiste perchè venga adottato dal marito e designato suo successore. M Traiano non cede fino alla fine. Adriano nel frattempo viene mandato a combattere contro i daci e i sarmati. Si distingue in battaglia e ha poco meno di 30 anni. I soldati romani si affidano a lui negli assalti. Traiano non ignora le sue qualità belliche ma raramente gli concede udienza, non conosce il suo animo. Adriano racconta le battute di caccia durante i periodi di pace. I lunghi viaggi dal Nord Europa all'Oriente, alla Grecia. Si innamora della Grecia, del pensiero greco, della bellezza greca. Nel frattempo Traiano muore: lui è il nuovo Imperatore di Roma. Non si sa se per volontà di Traiano stesso, o come si dice a Roma, per complotto della moglie Plotina e del segretario Arriano che avrebbero falsificato il testamento. Adriano si ritrova padrone del mondo a poco più di 30 anni. Basta con le guerre. Vuole consolidare le province. Fa innalzare un muro, il cosiddetto vallo di Adriano, per separare la Britannia civilizzata da quella barbara (attuale Scozia) che non si è voluta piegare a Roma. Designa uomini fidati nei ruoli amministrativi più importanti in modo che sia libero di fare ciò che più ama: Viaggiare. Durante uno di questi viaggi incontra un giovane bitinio di origini greche, Antinoo. E' un fanciullo che arrossisce di fronte alla sua presenza. Per reverenza o per rispetto, o forse perchè Adriano sa che Antinoo sarà per sempre legato alla sua vita da quel momento. Decide di prenderlo con se e educarlo alla filosofia, alla poesia, alla musica, alla caccia e alla guerra. Diventa il suo compagno inseparabile. Insieme visitano i luogi mistici della Grecia: il santuario di Delphi, Eleusi, dove Adriano viene proclamato Dio e iniziato ai riti misterici. Sottopone Antinoo agli stessi riti ma in seguito se ne pente. Troppo giovane per capire, per sopportare la vista di tutto quel sangue dei sacrifici. Antinoo cerca solo di compiacerlo. Si avventura da solo in una caccia al Leone nel deserto. Riesce a ferire la belva che però sarebbe stata pronta ad azzannarlo se Adriano non lo avesse salvato. Antinoo ormai ha 20 anni e durante una visita in Egitto, dove Adriano continua la sua missione pacifica e di edificazione di strutture templari imponenti, Antinoo viene affascinato dai riti egizi secondo i quali i sacrifici fatti in onore dell'imperatore servivano ad allungare la sua vita. Una mattina Adriano si sveglia e lo trova singhiozzante. Non ne intuisce le ragioni. I giovani sono sempre irrequieti. Quel giorno Antinoo non rientra. Adriano parte subito alla sua ricerca e lo ritrova a pochi metri dalla riva del Nilo dove sorgeva il tempio in cui assieme avevano assistito ad uno di quei riti. Si era lasciato annegare, così gli dissero i Sacerdoti, per allungare la sua vita. Adriano strinse a se quel corpo ormai freddo, privo di vita. Antinoo no poteva immaginare che il suo sacrificio era in realtà il più grande dei mali per l'Imperatore. Dopo un mese in cui non toccò ne acqua nè cibo, Adriano concepì il suo piano di divinazione di Antinoo. Lo fece proclamare Dio, progettò la costruzione di una città, Antinopoli proprio in riva a quel fiume. Ovunque furono istituzionalizzati riti in favore di Antinoo. L'Imperatore progettò di sedare le rivolte in Giudea e finire gli ultimi anni della sua vita a Tivoli, nella villa che stava facendo costruire. Adriano ha ormai 62 anni, deve designare un successore. Dalla moglie, Sabina, non ha avuto figli. Adotta Lucio Elio Cesare, un giovane che lo aveva spesso accompagnato nelle sue avventure. Ma Lucio muore poco dopo. Adriano decide che la pace e la bellezza che ha costruito devono rimanere in mano ad un uomo Pio. Sceglie un senatore di età avanzata, Antonino Pio, ben visto da tutti e lo costringe ad adottare Marco Aurelio che sarà il suo vero successore. Trascorre gli ultimi mesi sopportando il dolore della malattia che lo assilla. Tenta più volte il suicidio ma alla fine decide di morire coraggiosamente. Lo deve almeno ad Antinoo. Bellissima la frase che ha fatto incidere sulla sua tomba: " Animula vagula blandula, Hospes comesque corporis Quae nunc abibis in loca Pallidula, rigida, nudula, Nec, ut soles, dabis iocos...[ Piccola anima smarrita e soave, compagna e ospite del corpo, ora ti appresti a scendere in luoghi incolori, ardui e spogli, ove non avrai più gli svaghi consueti...]"

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11/09/2015 - Matik2003
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"Humanitas, Felicitas, Libertas." Una grande e complessa opera questa della Marguerite Yourcenar sulla vita di Adriano, imperatore dell'antica Roma. Ricostruzione che è un mix di saggio, poema e memorie, un lavoro svolto con estrema cura dall'autrice che ha impiegato anni per fare un'opera di enorme prestigio, va letto con attenzione, a volte ho fatto fatica tanti erano i concetti elencati e gli argomenti trattati perché complessi e variegati. Adriano scrive una lettera aperta al giovane Marco Aurelio, dove racconta la sua vita senza veli alcuni, analizzando la sua opera politica, il suo amore per la bellezza, le sue debolezze, i suoi valori, il rapporto verso Antinoo, l'attrazione per la Grecia e verso tutti i suoi miti e la necessaria adorazione per gli dei che devono proteggere la sua missione: quella di far splendere Roma e tutto il suo impero. Adriano un imperatore speciale, avanti per quei tempi, che è cosciente che prima o poi l'impero tramonterà, ma lui è chiamato ad agire nel miglior modo possibile, affinché il suo operato venga ricordato per la sua cortesia che è indispensabile, la sua deferenza, la sua compiacenza, la sua fermezza, la sua versatilità, la sua moralità, per creare un impero vastissimo dove i suoi sudditi siano trattati con Umanità, Felicità e Libertà. "...l'essenziale è che l'uomo, giunto comunque al potere, in seguito abbia dimostrato che meritava di esercitarlo." Delicato, fragile e poetico l'amore che Adriano prova per Antinoo, un giovane bellissimo che conosce durante le sue campagne in Asia, un fanciullo timido, ma anche ribelle, che non è mai completamente felice, nonostante tutta l'immensa passione che Adriano gli riversa, alla fine muore, suicidandosi e provocandogli un dolore inaccettabile, dal quale non si riprenderà mai più. "...aveva dovuto credersi amato ben poco per non sentire che perderlo sarebbe stato per me il peggiore dei mali." Un capolavoro, questo libro, che amplia i confini della cultura, della filosofia, della storia, un'opera necessaria al nostro bagaglio letterario. "Thahit sua quenque voluptas (ognuno è attratto da ciò che gli piace): ciascuno la sua china; ciascuno il suo fine, la sua ambizione se si vuole, il gusto più segreto, l'ideale più aperto."

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