Sulla strada
  • 9788804555179
  • Mondadori
  • 2006

Sulla strada

di Jack Kerouac

Sal Paradise, un giovane newyorkese con ambizioni letterarie, incontra Dean Moriarty, un ragazzo dell'Ovest. Uscito dal riformatorio, Dean comincia a girovagare sfidando le regole della vita borghese, sempre alla ricerca di esperienze intense. Dean decide di ripartire per l'Ovest e Sal lo raggiunge; è il primo di una serie di viaggi che imprimono una dimensione nuova alla vita di Sal. La fuga continua di Dean ha in sé una caratteristica eroica, Sal non può fare a meno di ammirarlo, anche quando febbricitante, a Città del Messico, viene abbandonato dall'amico, che torna negli Stati Uniti.


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Commenti (3)

30/04/2012 - Gino
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Sulla strada (titolo originale: On the Road) è un romanzo autobiografico, scritto nel 1951, dello scrittore statunitense Jack Kerouac, basato su una serie di viaggi in automobile attraverso gli Stati Uniti, in parte con il suo amico Neal Cassady e in parte in autostop. Il romanzo, costruito in cinque parti e scritto sotto forma di episodi, è ambientato alla fine degli anni 40 e descrive i giovani del movimento culturale della Beat Generation, in viaggio su tutto il vasto territorio americano. Sal Paradise, pseudonimo di Jack Kerouc, è il protagonista e narratore di una serie di viaggi in autostop, in auto e in autobus, della famosa società Greyhound. Sal è uno studente cresciuto nell'Est che ha aspirazioni letterarie e conosce Dean Moriarty a New York. Nella 1° parte si parla del viaggio in autostop e in autobus da New York a Chicago, a Denver, a San Francisco, a Sabinal (oggi Selma), a Pittsburg, a New York e di nuovo a Paterson, dal luglio 1947 alla fine di ottobre dello stesso anno. Tra i giovani beat vi è Dean Moriarty, pseudonimo di Neal Cassady, che abita a Denver, nell'Ovest, uscito da un riformatorio e il cui stile di vita è in netto contrasto con la concezione borghese della necessità di avere una fissa dimora, un lavoro, un buon grado di responsabilità. Dean, come i suoi compagni, ha solo interesse per una vita intensa, fatta di innumerevoli esperienze e desidera conoscere l'immensità del continente nordamericano, il brivido del sesso, della musica jazz, delle accese discussioni con gli amici, sotto l'effetto dell'alcool e della benzedrina. Nella parte 2° si parla della storia dei viaggi di Sal e Dean, dal Natale 1948 a febbraio 1949. La 3° parte descrive il soggiorno di Sal a Denver, nel 1949 e il viaggio da San Francisco a Denver, a Chicago e a New York insieme a Dean. Sal profondamente attirato e influenzato dallo stile di vita dell'amico, quando egli ritorna nell'Ovest decide di raggiungerlo e, dopo un lungo viaggio in automobile, finalmente lo ritrova a Denver nel Colorado e con lui conduce, per circa due anni, una vita da nomade. Sal si rende conto con il passare del tempo che l'inquietudine dell'amico, che lo porta a sperimentare tutto ciò che può esserci di nuovo e proibito, è dovuta alla sua incapacità ad adattarsi alla società. Sal, dopo ogni viaggio, si sente sempre peggio e desidera ricominciare da capo, avere un luogo fisso e un lavoro che abbia senso. Ritorna quindi a New York e riprende a frequentare l'università e a condurre una vita normale ma dopo aver rivisto Dean, che invece dopo ogni tentativo di fermarsi riprende a viaggiare, decide di ripartire. La 4° parte parla dell'incontro fra Sal a Dean a New York, nell'estate del 1950, il viaggio di Sal fino a Denver, il viaggio con Dean in Messico, dove avviene la rottura fra Sal e Dean. La 5° parte parla dell'ultimo viaggio da Città del Messico verso New York di Sal, nell'autunno 1950, dell'incontro a Laredo di Sal con Laura, pseudonimo di Joan Haverty, che diventò la seconda moglie di Kerouac. Dell'ultino desolato incontro con Dean. Jack Kerouac scrisse il libro all'età di 29 anni, dal 2 al 22 aprile 1951, in tre settimane, con l'aiuto di solo caffè e senza benzedrina, come scrisse in un diario, come qualcuno dubita, nella propria casa, a Ozone Park, nei sobborgi dei Queens, New York, sulla base di una serie di appunti raccolti al tempo dei viaggi. Fu dattiloscritto su un rotolo di carta per telescrivente o da tapezzeria, lungo 36 metri, che gli fu regalata. Kerouac Sulla strada registra quello che vede, il paesaggio, la natura e la gente americani, registra quello che dice la gente che lui incontra sulla strada americana della fine degli anni '40. Noi leggiamo la desolazione, l'alienazione del sottoproletariato americano, registrato da Kerouac non perché sia rivoluzionario, o perché voglia portare in luce un problema, anzi, quando Kerouac critica questa realtà, lo fa da un punto di vista conservatore ma perché la desolazione e l'alienazione è la realtà di una certa società americana di quegli anni, di quelli che si sentivano ricchi perché trasportavano un carico di letame. Un libro cult, quasi un manifesto, a ispirazione della cosiddetta “Beat Generation” che però non mi ha entusiasmato come tanto si diceva in giro. Si una testimonianza totalitaria può anche essere gradevole ma alle lunghe mi ha un po’ annoiato!! “Correvano insieme per le strade, assorbendo tutto in quella primitiva maniera che avevano, e che più tardi diventò tanto più triste e ricettiva e vuota. Ma allora danzavano lungo le strade leggeri come piume, e io arrancavo loro appresso come ho fatto tutta la mia vita con la gente che m'interessa, perché per me l'unica gente possibile sono i pazzi, quelli che sono pazzi di vita, pazzi per parlare, pazzi per essere salvati, vogliosi di ogni cosa allo stesso tempo, quelli che mai sbadigliano o dicono un luogo comune, ma bruciano, bruciano, bruciano come favolosi fuochi artificiali color giallo che esplodono come ragni traverso le stelle e nel mezzo si vede la luce azzurra dello scoppio centrale e tutti fanno “Ooohhh!”.

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14/07/2014 - simona72
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uno dei pochi libri che ho abbandonato... di una noia mortale... non riuscivo ad andare avanti..

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07/06/2016 - simona72
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Forse l'ho letto nel momento sbagliato... ho sempre sentito parlare molto bene di questo libro e mi aspettavo molto... mi dispiace ma non mi è piaciuto affatto...

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