Open)
Tempo libero

Open, recensito da Matik2003 su Bookville.it

"Mi hanno chiesto spesso com'è, questa vita da tennista, e non ho trovato mai la parola giusta per descriverla. Ma adesso mi sta venendo in mente. E' soprattutto, uno straziante, eccitante, orribile, sorprendente vortice." Noi persone comuni, ogni giorno ci alziamo per andare al nostro solito, noioso, ovvio lavoro, che immancabilmente odiamo, lo dobbiamo fare per cercare di vivere una vita decorosa e tranquilla, ma spesso e volentieri non lo amiamo. Ho fatto questa premessa, per farvi capire, che non so se leggendo questo libro troverete Andre Agassi un uomo "insopportabile" perchè lui è capace di odiare il tennis, lo sport che è riuscito a renderlo famoso, a farlo amare da milioni di persone, che lo ha fatto diventare ricchissimo, che gli ha fatto incontrare ed amare prima Brooke Shields e poi la meravigliosa Steffi Graf con la quale ha creato una splendida famiglia, grazie al quale ha girato il mondo ed ha conosciuto persone importanti ed eccezionali come Nelson Mandela. "Eppure, in fondo a quegli occhi, riesco ancora a scorgere il ragazzino che proprio non voleva giocare a tennis, il ragazzino che voleva lasciar perdere, il ragazzino che ha lasciato perdere varie volte. Vedo il ragazzino che odiava il tennis e mi chiedo come quel bambino dalla zazzera dorata veda quest'uomo calvo, che continua a odiare il tennis eppure ancora gioca." Andre ha perso chiaramente la sua infanzia, il padre lo ha privato di momenti semplici e spensierati che caratterizzano la vita dei bambini, ha creato un mondo fatto solo ed esclusivamente di tennis: Andre colpisci la palla più forte, forza!, ha trasformato un piccolo in un grande campione, che ha faticato a capire spesso chi e che cosa fosse. "Dice che dev'essere ben strano che dei perfetti estranei pensino di conoscermi, e mi amino oltre ogni logica, mentre altri pensino di conoscermi e ce l'abbiano con me oltre ogni logica e intanto io sono relativamente uno sconosciuto anche per me stesso." Andre Agassi in questa biografia si è messo completamente a nudo, ci ha raccontato ogni tipo di sensazione (gioia, dolore, sofferenza, emozione, amore ecc.) che ha provato durante tutta la sua carriera di tennista, non si è risparmiato nell'esprimere chiaramente l'odio che ha provato per lo sport che gli ha dato tutto, ci ha raccontato quanto ha combattuto, la fatica, la forza che ha dovuto mettere nel suo corpo per giocare un buon tennis con il quale ha guadagnato tantissimo, con quei soldi ha creato una scuola dove aiuta bambini che hanno difficoltà di qualsiasi tipo a cercare di realizzarsi e di avere un futuro migliore, dove ogni giorno viene recitato questo pensiero: "L'essenza della buona disciplina è il rispetto. Rispetto dell'autorità e rispetto degli altri. Rispetto di se stessi e rispetto delle regole. E' un attggiamento che inizia a casa, è rafforzato a scuola, e si mantiene per tutta la vita." Non mi resta che gridare: Allez, Agassi, Allez!, nonostante tutto Allez!, tu nella storia un segno lo hai lasciato!

Ricordati che questa è l'opinione di un lettore e non rappresenta una recensione ufficiale del libro.

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2011