Il mulino sulla Floss è il famoso romanzo di George Elliot, pseudonimo maschile di Mary Ann Evans, libera pensatrice e grande scrittrice inglese dell’età vittoriana. E' stato definito il capolavoro di questa autrice eppure non si sente spesso nominare. a torto direi, come un grande classico. La protagonista indiscussa del romanzo è Maggie Tulliver che seguiremo fin dall'infanzia. Maggie è una bambina vivace appassionata di libri e desiderosa di essere ammirata per la sua intelligenza. Ha un rapporto affettivo-dipendente per il fratello Tom che non è altrettanto desideroso di leggere e di imparare.Il padre possiede un Mulino sul fiume Floss che attraversa la città di St. Ogg’s e parlando dell'intelligenza della sua piccola dirà “una donna non ci guadagna nulla a esser tanto intelligente” e aggiunge amaramente “ho paura che non ne verranno che guai”; queste parole sono presaghe delle future sventure che capiteranno a Maggie per la sua stessa straordinarietà.Nonostante il profondo affetto che lega i due fratelli Maggie e Tom sono destinati all’incomprensione reciproca e alla rottura, a causa della loro grande differenza di carattere, rispettivamente sensibile e sognatrice quello della prima, concreto e prosaico quello del secondo.Maggie nonostante sia una sognatrice aspira ad una maggiore autonomia, cosa purtroppo preclusa alla sua epoca.Quando il padre ha un tracollo finanziario si troverà sola e impotente. Virginia Woolf affermerà “gli umori controllano Maggie e la rendono amabile finchè lei è bambina e può essere soddisfatta dalla fuga da casa all’accampamento degli zingari o dai chiodi che conficca nella sua bambola(…) ,ma da adulta Maggie chiede ciò che né gli zingari né le bambole né St. Ogg’s stesso sono in grado di darle”. Lo scenario emotivo dell’ eroina diviene se possibile più grandioso :” lei deve amare; lei deve disperarsi; lei deve affogare tenendo tra le braccia il fratello”.E' una grande figura tragica, ma è anche una donna che risalta per il suo desiderio di affermazione in questo quindi una grande eroina moderna.Il romanzo ha la freschezza dei grandi romanzi odierni ed è ben caratterizzato il mondo dell'800 con le caratteristiche manieristiche e bigotte proprie dell'epoca. Le donne non hanno sicuramente niente a che spartire con la nostra protagonista.Essa dirà all'amico Philip tragicamente innamorato di lei che le piacerebbe “costruirsi un mondo al di fuori dell’amore, come fanno gli uomini”. Neanche il suo tentativo di soffocare i suoi sentimenti di libertà dedicandosi all'ascetismo di Tommaso da Kempis la salverà dai suoi istinti di libertà e la fuga con il giovane Stephen segnerà il suo destino.Tom che lei tanto ama la relegherà anche nell'affetto e Maggie dirà amaramente “tu hai sempre provato gioia a punirmi: sei sempre stato duro e crudele con me, anche quando ero solo una bambina piccola (…) mi facevi andare a letto in pianti senza il tuo perdono”.Il finale non può che essere tragico e mi ha molto commossa. Un libro che fa parte di un passato,un classico che però non deve essere ignorato e che consiglio a tutti di leggere!