Capodanno, l’omicidio di due immigrati nordafricani turba la tranquillità di un paesino dell’entroterra del ponente ligure. Sulla scena dell’omicidio viene chiamata Ardelia Spinola, medico legale. Il ritrovamento casuale di una chiavetta usb dà inizio alla sua inchiesta personale. La curiosità e la testardaggine mista ad un po’ di incoscienza sono le caratteristiche più evidenti del personaggio principale, che si muove in una storia che parrebbe ricondurre le cause del duplice omicidio a motivi xenofobi. Questo dà all’autrice il modo di analizzare e far riflettere sul problema dell’immigrazione, presentandoci il punto di vista degli immigrati non solo attraverso le pagine che la protagonista ritrova casualmente nella chiavetta , ma anche inserendo personaggi che sono quasi tutti stranieri con storie diverse ma in fondo uguali, qualsiasi sia il paese di provenienza. Ardelia è un personaggio potenzialmente simpatico e non privo di ironia, però la storia risulta alquanto lenta, con molte digressioni e quindi poco coinvolgente. Devo anche dire che in alcuni punti l’indagine personale della protagonista con l’aiuto di un originale ottuagenario ex agente del Mossad, di una maestra e di altri improvvisati complici, risulta decisamente improbabile. Apprezzabile il finale non scontato.