Gangsta Milano, chi sbaglia paga)
Gialli, polizieschi e noir

Gangsta Milano, chi sbaglia paga, recensito da brontolo

Andrea è un poco di buono, uno spacciatore, uno che vive sfruttando le debolezze altrui per mantenere le proprie. E’ fuggito alle regole del perbenismo borghese della sua famiglia per trovarsi in un mondo con regole ancora più spietate, mortali: chi sbaglia paga, senza appello. La periferia milanese, fintamente ripulita, mantiene inalterati il degrado, la disperazione e la povertà che l’hanno sempre caratterizzata. In questo mondo vige la legge del più forte, le gerarchie sono inalterabili e i sentimenti come l’amicizia effimeri. Nicola è un poliziotto atipico, un sognatore, che vorrebbe sfuggire dalla triste realtà della sua vita, della sua casa e dalla malattia della madre. Quando i due si incontrano in qualche modo si riconoscono, simili ma su due sponde diverse. Sono due sognatori, sognano una vita diversa in una Milano che i sogni invece li fagocita e li frantuma. Tutti i personaggi hanno perso la speranza di un futuro migliore e i loro sogni infranti si sono trasformati in una zavorra che li incatena ad un realtà che vorrebbero diversa ma che non possono cambiare. Anche l’amore si rivela tragico. Un romanzo duro dove però fa capolino un po’ di romanticismo ed una scrittura concisa, rapida, incisiva dove però non mancano tocchi e immagini decisamente poetici. Parafrasando Proust, citato nel libro: una tragica recherche des rêves perdus .

Ricordati che questa è l'opinione di un lettore e non rappresenta una recensione ufficiale del libro.

Di questo autore

2012
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Gangsta Milano, chi sbaglia paga

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