Nato a Gerusalemme nel 1971, cresciuto tra Israele e gli USA, Eshkol Nevo ha completato gli studi a Tel Aviv e intrapreso per qualche tempo la carriera di pubblicitario, poi abbandonata per la letteratura Il pubblico italiano lo ha incontrato grazie alla sua prima opera, Nostalgia, edita da Mondadori nel 2007: un intenso, delicato romanzo apprezzato in tutto il mondo, vincitore di numerosi premi. In precedenza aveva pubblicato una raccolta di racconti dal titolo Bed & Breakfast (2001) e il saggio The Breaking up Manual (2002). La simmetria dei desideri, edito da Neri Pozza due anni fa e vincitore nel 2011 dell’undicesima edizione del prestigioso Premio Letterario “ADEI-WIZO Adelina Della Pergola”. Un libro sull’amicizia, senza dubbio, vissuta in tutte le sue sfacettature tra il narratore, Yuval (il ragazzo dagli occhi che pensano, dall’autocontrollo silenzioso, filosofo, con la sensazione perenne di essere rimasto ai blocchi di partenza, alla ricerca di una direzione) e i suoi amici: Ofir che cambia personalità ogni due settimane e non riesce a stare mai fermo, Amichai dai progetti assurdi e dal grande sorriso, e “Churchill” l’oratore che pretende giustizia da tutti. Oltre a loro (quattro come gli elementi naturali: aria, terra, fuoco, acqua) incontrerete anche figure femminili nella narrazione ed entrerete anche voi dentro i rapporti caleidoscopici esistenti tra i vari personaggi. Vi affezionerete e imparete a conoscerli, con le loro luci e ombre. Vivrete anche le contraddizioni che non mancano mai ad un sentimento/rapporto grazie ad un io narrante che non si nasconde e si mette a nudo anche nelle sue caratteristiche o pensieri poco edificanti ma reali ed umani. Definirlo solo un libro sull’amiciza e sui rapporti sarebbe tuttavia riduttivo. E’ uno scritto sulle scelte, sulla solitudine, sul senso che sfugge, sull’amore. Quanto gli uomini possono cambiare? E’ possibile una simmetria dei desideri in una nazione bagnata dal sangue e attraversata dalla violenza? Perché si, c’è un’altra presenza: Telaviv. Rimane ai margini della narrazione, si nasconde e riemerge ma non è assolutamente di secondaria importanza. E’ sempre presente anche quando non sembra. Silenziosa ma quando parla, attraverso Yuval, lo fa in modo secco, crudele. Nel finale svelerà la sua indipendenza, il suo potere, la forza con cui può condizionare, segnare, modificare, la vita e la vita delle persone. Un libro che commuove, diverte e offre spunti di riflessione...non è poco no? E forse è quello di cui, a volte e in un determinato momento, si ha bisogno. “E' proprio questo il problema del pensiero occidentale...Si prendono delle decisioni, e poi se ne diventa schiavi. Siamo tanto impegnati a realizzarle da non renderci nemmeno conto che nel frattempo sono diventate irrilevanti.” “La donna che aveva cresciuto sei figli nel quartiere più povero di Haifa insegnandogli che non si mente, che bisogna fare sempre quello che si crede giusto e non quello che dice la gente e, cosa ancora più importante, mai temere: mai temere di essere intelligente. Mai temere di primeggiare. Mai temere di avere successo.” “Quando si viaggia con una persona per dei mesi, tutti i normali canali di conversazione, quelli forzosi, si esauriscono, e si arriva a comportarsi con la massima naturalezza. Si conversa con parsimonia. E di tanto in tanto sgorga, come per caso, una conversazione con qualche novità.”