Racconti di un pellegrino russo, recensito da KatnissEL su Bookville.it

Il nucleo centrale di questo interessante saggio, pietra miliare della spiritualità russa e della teologia ortodossa, è la ripetizione continua della preghiera "Signore Gesù Cristo, figlio di Dio, abbi pietà di me peccatore". Non si tratta di una formula magica, ma di un potente strumento per immergersi nella preghiera del cuore e che consente di recuperare vigore, speranza, superare le tentazioni e combattere contro i nemici esterni e i demoni interiori. La storia narra di un anonimo individuo che sceglie il proprio destino, dopoché il suo mondo è andato in mille pezzi a causa dell'invidia del fratello. Potrebbe cedere alla disperazione ma lui, che già è un uomo spirituale, rialza la testa e intraprende un nuovo cammino, abbracciando la sorte del pellegrino: lo stannik, una figura tipica della Russia ottocentesca e che facilmente si riscontra anche nelle opere di Tolstoj, Dostoevskij, Turgenev. Il racconto si dipana come un romanzo di avventure, con un ritmo avvicente ma che consente anche di fermarsi a riflettere. Storicamente non sappiamo davvero chi sia questo pellegrino, ma possiamo facilmente immedesimarci nel suo percorso: lui che ha perso tutto e attraversa poi le tribolazioni, gli ostacoli, patisce la fame e le asperità tipiche di ogni viaggio esistenziale...non si arrende mai. Così entra nella profondità della preghiera, quella più autentica, quella che in tutte le religioni mette in contatto con il divino che abita la profondità di noi stessi e che, per il cristiano, è una persona: Gesù. Il pellegrino supera anche tanti moralismi e errate interpretazioni del Vangelo che pure all'epoca creavano un profondo solco tra il popolo e le gerarchie ecclestiastiche. Mette a servizio la sua umile esperienza e il dono di aver incontrato una guida (starec nella Chiesa ortodossa russa) che lo sostiene, persino dall'aldilà, nella scoperta della verità. Credo che sia un cristiano sia una persona che si professa non credente, ma magari attraversa una fase di inquietudine e ricerca di un senso per la propria vita, possa trarre giovamento da questo racconto: perché è probabile che alla fine della lettura non ci si senta più gli stessi di quando la si è iniziata, ma tutto possa acquisire un nuovo significato.

Ricordati che questa è l'opinione di un lettore e non rappresenta una recensione ufficiale del libro.

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