Un Dick in forma, pur anche influenzato dalla sua psicosi post-nazista, ma molto efficace nel tratteggiare un futuro che promette falsamente un nuovo eden e una nuova speranza di vita in una colonia a 24 anni luce dal nostro pianeta. In questo romanzo breve ci sono tanti ingredienti cari all'autore, che Dick miscela con sapienza e con il solito inconfondibile stile che tiene il lettore incollato alla pagina. Come spesso accade nelle opere di Dick che non presentano un finale pessimista, non si sa come andrà a finire, ma nella mente del lettore rimangono alla fine pochi dubbi.