Dopo anni di lettura forzata da "obblighi scolastici" in cui il romanzo mi è stato offerto come una sorta di mosaico di brani di antologia presi separatamente, ho deciso di rituffarmi in questa lettura autonomamente e, finalmente, nella versione integrale. L'aspettativa era alta, ma con qualche riserva. E le riserve hanno prevalso, sebbene "ai punti". Il libro è scorrevole, storicamente importante, disseminato di momenti iconici. Manzoni sa indiscutibilmente scrivere. Tuttavia alcuni aspetti hanno appesantito la lettura lasciandomi non del tutto soddisfatto del tempo dedicato. Gli aspetti storici, di per sé punto chiave nell'importanza del romanzo, sono spesso ridondanti con situazioni che vengono narrate ridondantemente in una spirale che porta al limite della noia. E si va oltre al puro gusto personale. Lo stesso approccio trovato in altri scrittori (Hugo, ad esempio, nella magistrale descrizione di Parigi in Notre Dame), ma gestito con un lirismo stilisticamente più elevato, mi aveva precedentemente estasiato. E' lo stesso Manzoni, del resto, a suggerire al lettore di tralasciare interi capitoli se non interessati all'approfondimento storico. Bene, nell'altro citato esempio, ciò non accadeva; semplicemente per il fatto, che l'eleganza delle parole rendeva il romanzo francese un tutt'uno di storia e narrativa semplicemente sublime. Voto: 7