«“Cosa ti ho detto questa notte?” - diceva Brogli. “La situazione è tremenda, siamo d'accordo” - rispondeva Serri. “Ma non bisogna disperare finché siamo vivi”. La temperatura divenne meno rigida, cominciò a nevicare sui cappotti degli alpini, sulle groppe dei muli e sulle coperte dei feriti. La sosta era angosciosa, la fame mordeva tutti, i muli addentavano gli spinosi arbusti del bosco, gli uomini silenziosi guardavano con invidia le bestie pensando all'ultima distribuzione di cibo avuto a Sslawianka. “Quando ci hanno dato l'ultima galletta e scatoletta?” - chiedeva il conducente Pilon, morto di fame. “Il diciassette gennaio” - diceva il sergente Fraita. “E oggi quanti ne abbiamo, Clerici?” “Ventuno”. “Quattro giorni senza mangiare, santa Madonna!” - mugolava Covre [...]» (Bedeschi, “Centomila gavette di ghiaccio”, pp. 309-310). Giulio Bedeschi morto nel 1990, era medico, ha scritto romanzi e racconti, spesso imperniati su esperienze autobiografiche. Oltre a Centomila gavette di ghiaccio, grande successo editoriale del dopoguerra, ricordo Il peso dello zaino. Centomila Gavette di ghiaccio è un libro di memoria come lo definiva l'autore scritto “dalla parte dei morti, che non hanno conti da rendere e posizioni da sostenere” E' la storia della sua esperienza sofferta sui fronti di Albania, Grecia e Russia. Esperienza che mio padre aveva provato e che rileggendo questo libro ha rivissuto e noi famigliari con lui.Il libro ha subito per anni l'ostracismo per il passato repubblichino dell'autore,ma il libro al di là delle scelte politiche si staglia come un omaggio al sacrificio straordinario di quei nostri soldati che seppero varcare “i limiti estremi della capacità di sopportazione umana oltre i quali s'affaccia, quasi a sollievo, la morte”ed io lo so perchè mio padre disperso in Grecia è tornato a casa e negli ultimi attacchi di malaria contava nel delirio della febbre..."uno,due, tre, quattro...... e quando da piccola gli domandavo ,quando rinveniva, cosa era quel contare mi rispondeva contavo i passi per poter tornare a casa....Un grande libro che rileggo sempre volentieri...