Finito di leggere Le Mille e una notte volume primo. Non vi è storia,non vi sono personaggi;come quasi sempre nelle Mille e una notte,vi sono segni simili a quelli che contrassegnano le carte. Le regine tradiscono con gli schiavi,le bianche con i neri,le bellissime con i deformi. E’ un tradimento geometrico,allegorico,allusivo;un tradimento sacro,gioco degli scacchi e liturgia. La congiunzione del nero e del bianco,del potente e dell’infimo,del regale e del servile,del luminoso e del tenebroso: da questo incontro impossibile e fatale prende inizio il racconto dei racconti. Il tradimento infrange un ordine;quell’ordine che in questo libro è la pagina zero,prima che si odano le voci e i frastuoni della storia e delle storie. I sultani traditi tentano di negare il tradimento;uccidono le mogli e iniziano un viaggio,pellegrinaggio e fuga;ma non sanno che il tradimento è ormai nel centro del mondo,e non potrà non catturarli. Incontrano un’ifrit,uno spirito,più potente dell’uomo;costui viaggia tenendo presso di sé una donna;nel momento in cui lo incontrano,l’ifrit è addormentato e la donna è incatenata al suo corpo;e la donna costringe a consumare con lei il tradimento. Nuovamente,il tradimento disegna il rovesciamento del mondo;la donna incatenata tradisce il suo magico padrone,costringe i sultani a consumare con lei il tradimento. Chi tradisce chi?
Nel racconto “Il facchino e le dame”,la storia del secondo qualandar svela la dimestichezza con la morte che comporta il potere della trasformazione;la signora delle metamorfosi percorre la soglia di ciò che è umano e ciò che nell’umano non appartiene. Questo racconto è uno dei grandi racconti delle Notti ed è il testo in cui si dispiega più intensamente uno dei grandi temi delle Mille e una notte: il tema dei segni. E’ tutto e solo un racconto di segni. I segni sono indizi di altro;ma talora questo altro è occulto,e deve restare tale;talora i segni sono ingannevoli ,nascondono altri veri segni;talora i segni sembrano essere nient’altro che schegge di un gioco. Nel racconto “Il califfo e il pazzo” il bacio che morde toccherà,in analogo contesto,a un uomo,che verrà atrocemente punito,fino alla follia. Il tema del bacio che morde riconduce al giuramento,che,violato perde chi lo infrange. Nelle Mille e una notte non esistono personaggi; si incontrano immagini dotate di nome,che hanno il compito di eseguire una parte in un gioco,percorrere un labirinto,un percorso buffo e drammatico. I nomi designano profili araldici delle carte da gioco;l’autorevole regalità degli scacchi,la geometrica elasticità di un dado;alle spalle dei giochi onomastici stanno ombre di occulti;grandi giocatori, la cui presenza sembra indugiare ai margini del luogo deputato ai riti e ai miti,ai giochi e alle cerimonie. Nella storia dei “Cuori gemelli”,all’insegna del viaggio,si segue un percorso lineare ma perfettamente labirintico,al termine del quale le nozioni stesse di sogno e realtà si confondono e sbiadiscono. Ma non è un sogno la vita,alla fin fine?...
Col “Gobbo riottoso”,il racconto più intricato delle Notti,prende piede un’altra forma di dubbio. Chi ha ucciso? Tutti i sospettati insieme,ci assicurano. Ma bisogna pure che uno di loro sia più colpevole! L’ultimo racconto del libro è “L’amore proibito”,ci rimanda per concludere a una forma rigorosamente lineare. Qui non vi sono giochi di specchi. Le distanze dell’ironia lasciano il posto a quelle della passione allo stato puro. L’amore di cui si parla qui è una specie di schema ideale,che svilisce a caricatura mercantile il legame “utilitario” che di solito la società stabilisce fra uomo e la donna sulla base di valori molto concreti: matrimonio,denaro,eredità…
Finito di leggere Le Mille e una notte volume secondo. Vero protagonista dei racconti di questo ciclo non è dunque il Malfattore, ma la Donna, quest'altra ribelle all'ordine costituito. Il lettore delle Notti è infatti non poco sorpreso nel constatare che nel cuore di quest'opera che si presuppone veicolo dell'essenziale della cultura araba, tanto legata, crediamo, ai valori virili trionfanti, la specie femminile, pure dalla legge relegata nell'intimità inaccessibile dell'harem, occupi un posto così importante. Il fatto è che questo stesso esilio, in quanto frusta del desiderio degli uomini che non hanno accesso al gineceo e con ciò eccita la loro curiosità, rende la donna tanto più misteriosa, tanto più "straniera" e tanto più desiderata. Fin dall'inizio dell'Islam, numerosi sono i libri che si dedicano a penetrare il segreto del desiderio femminile, il più delle volte con termini che in Occidente avrebbero immancabilmente destinato i loro autori al rogo dell'infamia. Per questi vulnerabili compilatori, la donna è l'incarnazione stessa del desiderio insaziabile. In questi due volumi la donna è al centro di ogni cosa;così, la passione amorosa da lei suscitata alla minima occasione domina ogni cosa. Governo degli stati, rapporti tra nazioni,costumi: tutto è soggetto al suo capriccio. E' la donna,tradizionalmente,a sventare le insidie della magia. E' come dire che l'uomo, al suo fianco, ha qui solo un ruolo di pallida comparsa, appena buono a muovere l'aria e a percorrere il teatro del vasto mondo. Amante sfortunato, sempre intento a seguire le sue chimere, il viaggio e l'esilio saranno la sua sorte: prova necessaria imposta a tutti coloro che spasimano di arrivare al desiderato <<congiungimento>>.
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