Cosa è successo dopo Picasso? E perché, da allora, non ci capisco più niente? Ammettiamolo: prima o poi capita a tutti. Entriamo in un museo di arte contemporanea e, invece dell’illuminazione, arriva lo smarrimento. Un brivido lungo la schiena, ma non di emozione: puro disorientamento. Davanti a una tela completamente bianca, a una pila di scope contro il muro o a una stanza buia con una sedia solitaria al centro, il cervello comincia a fare domande imbarazzanti tipo: “Ma è davvero arte questa?”, oppure il classico “Posso sedermi?” (per poi scoprire che quella è proprio l’opera d’arte). Questo libro nasce da lì, da quel momento di confusione, incredulità e – perché no – anche di sottile divertimento. È una piccola guida di sopravvivenza per chi vuole esplorare il mondo dell’arte contemporanea senza perdersi per strada (e senza far crollare la propria autostima). Perché diciamocelo: spesso non capiamo, e ci sentiamo inadeguati. Come se per entrare in certi musei servisse una laurea in filosofia dell’estetica o almeno un amico critico d’arte da portarsi dietro come traduttore simultaneo.