Il cuore di tutte le cose, recensito da Matik2003 su Bookville.it

"Niente è più essenziale della dignità ragazze mie, e il tempo dimostrerà chi ne è dotato." Il libro racconta la storia di Alma Wittacker, di famiglia molto ricca, riceve un'istruzione eccezionale, fin da piccola non gioca con altri bambini, ma si rapporta con le persone grandi: scienziati e scopritori, soprattutto sul mondo della botanica, con i quali lei si intrattiene alle belle cene organizzate dal padre. Alma ha una mente brillante e perspicace, cresce con la voglia di dover sempre dare un perché alle cose ed una spiegazione logica a ciò che le gravita attorno, il padre è diventato ricco sfruttando la sua ostinazione, cocciutaggine, scaltrezza e furbizia, la mamma è di origini olandesi, severa, distaccata, intransigente e per niente amorevole, la bambina cresce in una bellissima casa di Filadelfia, con uno splendido giardino ricco di tantissime specie di piante portate a crescere lì da tutte le parti del mondo, lei non è nata per divertirsi e giocare, ma per studiare, imparare, scoprire e sperimentare, viaggia nella tenuta a cavallo del suo piccolo pony con a tracolla il suo kit da esploratrice. Tanto la sua intelligenza è eccezionale e straordinaria, quanto il suo aspetto fisico è inadeguato, il viso per niente grazioso ed il fisico non è aggraziato, troppo alta e robusta, un donnone che incute paura agli uomini anche per il troppo sapere. Il libro è un percorso di vita, quello di Alma, di una donna di scienza, capace con la sua intelligenza di scoprire le teorie sulla specie umana, dopo aver vissuto per più di cinquantanni in America affronterà un viaggio che la porterà fino a Tahiti per scoprire la verità sul suo breve matrimonio con Ambrose Pike, ha bisogno di capire perché l'amore è sempre rifuggito da lei, concluderà la sua vita in Olanda, dalla famiglia di sua mamma, con la consapevolezza di aver vissuto per la conoscenza ed il sapere. "Mi considero davvero fortunata. Lo sono, perché ho avuto la possibilità di trascorrere la vita intera a studiare il mondo. E facendo questo non mi sono mai sentita insignificante. Questa vita è un mistero, sì, e spesso una dura prova, ma se uno può scoprire qualcosa ha sempre il dovere di farlo, perché credo che la conoscenza sia il più prezioso dei nostri beni." Leggendo "Il cuore di tutte le cose" comprendiamo che la vita è in tutto ciò che ci circonda, nella natura che rispecchia la stessa vita dell'uomo, chi riesce a sconfiggere le calamità che si presentano ogni giorno del nostro percorso, chi non resiste e non lotta per la sopravvivenza, è un codardo e rifiuta il grande patto della vita, questo è il grande insegnamento che ci lascia la protagonista di questo originalissimo libro. "Chi non è attrezzato a sopportare la lotta per la sopravvivenza forse non avrebbe nemmeno dovuto iniziare a vivere. Il solo delitto imperdonabile consiste nell'interrompere l'esperimento della propria vita prima del suo termine naturale. E' una debolezza e un peccato, perché tale esperimento si interrompe, in ogni caso, molto presto: tanto vale quindi avere coraggio e la curiosità di resistere in battaglia, fino all'inevitabile sconfitta finale. Non affrontare la lotta per la sopravvivenza è un atto di codardia. Significa rifiutare il grande patto della vita." "Il vincitore è tale sono finché non smette di vincere." Elizabeth Gilbert è bravissima, ha una scrittura fluente, scorrevole e brillante e riesce a catturare l'attenzione del lettore anche in un libro con continui richiami al mondo della scienza e della botanica.

Ricordati che questa è l'opinione di un lettore e non rappresenta una recensione ufficiale del libro.

Di questo autore

2010
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2014
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Il cuore di tutte le cose

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