Il grande inverno, è la seconda parte del Trono delle spade che la Mondadori furbamente ha diviso prima, (ora finalmente ha pubblicato edizioni da due e da quattro libri) sicuramente per un puro guadagno editoriale. Se nella prima parte tutto era lasciato un po’ nell’oscurità adesso intrighi, tradimenti e vendette si intrecciano perfettamente, mentre i ragazzi Stark diventano degli adulti. Se Re Robert Baratheon è morto, e Ned Stark sospetta che sia un assassinio sapendo di vicende incestuose, Renly Baratheon non accetta la carica di re, convinto che l’investitura spetti al più anziano della dinastia, Lord Stannis. Tutti gli uomini del nord intanto vengono assassinati grazie a Sansa e la regina, mentre Ditocorto si è alleato con Cersei e Ned viene catturato e buttato dento delle segrete. Solo Arya riesce a fuggire mescolandosi in mezzo ai pezzenti della città. Intanto Martin segue le vicende anche di Jamie Lannister e suo fratello Tyrion, Jon Snow e l’ascesa e la morte di Khal Drogo, che trova fine in colpo di scena che lascia aperti nuovi scenari per i libri successivi. Io non amo molto quando in un libro il numero di personaggi sono molti ad esempio se sì pensa all’Hobbit, ma in questo caso ogni personaggio ci viene presentato da ogni punto di vista durante la narrazione, cosa che ci fa affezionare a loro, e poi rimanere delusi, perché Martin è un po’ sadico, non risparmia nessuno né che sia buono né che sia cattivo.