Morte a Firenze, recensito da Valeria

La pretesa trama gialla è il pretesto per parlare d’altro, operazione ormai ampiamente abusata. Si vede che il giallo vende, solo che non basta prendere un delitto, qualche truce individuo, un po’ di pedofilia, un po’ di cocaina, e frullare il tutto. Il commissario gira a vuoto, tutto concentrato sulle sue vicende sentimentali e l’indagine è inesistente. Per di più il finale è irritante, soprattutto perché affrettato, poco motivato, un modo per chiudere e basta. Oltretutto, dopo tante disquisizioni sui massimi sistemi, moralismi e presunzione di superiore onestà, lascia perplessi. Il resto invece ha pagine interessanti.

Ricordati che questa è l'opinione di un lettore e non rappresenta una recensione ufficiale del libro.

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