Il treno dei bambini, recensito da sofia su Bookville.it

Viola Ardone (Napoli 1974) è laureata in Lettere e ha lavorato per alcuni anni nell'editoria. Autrice di varie pubblicazioni, insegna latino e italiano nei licei. Fra i suoi romanzi ricordiamo: La ricetta del cuore in subbuglio (2013) e Una rivoluzione sentimentale (2016) entrambi editi da Salani. Nel 2019 pubblica con Einaudi Il treno dei bambini. È il 1946 quando Amerigo lascia il suo rione di Napoli e sale su un treno. Assieme a migliaia di altri bambini meridionali attraverserà l'intera penisola e trascorrerà alcuni mesi in una famiglia del Nord; un'iniziativa del Partito comunista per strappare i piccoli alla miseria dopo l'ultimo conflitto. Con lo stupore dei suoi sette anni e il piglio furbo di un bambino dei vicoli, Amerigo ci mostra un'Italia che si rialza dalla guerra come se la vedessimo per la prima volta. E ci affida la storia commovente di una separazione. Quel dolore originario cui non ci si può sottrarre, perché non c'è altro modo per crescere.Leggi questo libro e Amerigo ti entra nel cuore I suoi slanci d'affetto per la mamma bella e anafettiva forse per la sua lotta quotidiana del vivere.“Ma che me ne faccio io della speranza? Io la speranza la tengo già nel cognome, perché faccio Speranza pure io, come mia mamma Antonietta. Di nome invece faccio Amerigo. Il nome me l’ha dato mio padre. Io non l’ho mai conosciuto e, ogni volta che chiedo, mia mamma alza gli occhi al cielo come quando viene a piovere e lei non ha fatto in tempo a entrare i panni stesi. Dice che è proprio un grand’uomo. È partito per l’America per fare fortuna.”dirà Amerigo. Vive a Napoli dopo la guerra ricca di povertà e di anlfabeti “Io pure sono ignorante, anche se dentro al vicolo mi chiamano Nobèl perché so un sacco di cose, nonostante che a scuola non ci sono piú voluto andare. Imparo in mezzo alla via: vado girando, sento le storie, mi faccio i fatti degli altri. Nessuno nasce imparato.”Un ragazzino che vive con angoscia la separazione dalla mamma. Prima di salire sul treno che li porterà al nord vengono lavati e vestiti eppure quasi tutti buttano dal finestrini i loro cappotti perchè le mamme li prendano per darli ai fratelli più piccoli o per rivenderli per mangiare.Forti le figure che regolano la vita di Amerigo a Napoli l’amico Tommasino, la Zandragliona e la Pachiochia, Capa ‘e Fierro, Maddalena, che è una sorta di coordinatrice delle partenze, quelle del treno dei bambini. In Emilia conoscerà la madre adottiva Derna e i suoi amici i contadini Rosa e Alcide, genitori di Rivo, Luzio e Nario (nomi scelti non a caso…) e imparerà ad essere amato. E' un libro coinvolgente scritto bene che si legge volentieri e ci fa conoscere una parte della nostra storia poco conosciuta. Molto apprezzata come lettura che consiglio!

Ricordati che questa è l'opinione di un lettore e non rappresenta una recensione ufficiale del libro.

Di questo autore

24/05/2012
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La ricetta del cuore in subbuglio

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24/05/2012
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La ricetta del cuore in subbuglio

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2019
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Il treno dei bambini

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