Il ritorno di Nibiru)
Saggi scientifici

Il ritorno di Nibiru, recensito da Cinzia Baldini su Bookville.it

Sarà certamente accaduto a molti di apprendere, durante il percorso scolastico prima, e nella vita quotidiana poi, notizie e dati o avere nozione di teorie che non quadrano assolutamente con quanto insegnato, studiato, conosciuto fino a quel momento. E, nonostante ci s’impegni a rivoltarle, valutarle, interpretarle, giustificarle, non si riesca a farle quadrare in alcun modo o perché estranee al contesto in cui sono state forzatamente inserite o perché troppo semplicistiche e riduttive se non, addirittura, prive di legami logici e coerenti con quanto inizialmente esposto o trattato. Potrei citarvi esempi a iosa, ma mi limito ad una sola, esplosiva, parola: extraterrestri…! E non extraterrestri qualsiasi, ma i biblici Nephilim, abitanti del noto (per alcuni) e famigerato (per altri) pianeta Nibiru. Ed è proprio questo l’argomento principe che l’autore, ricercatore indipendente Massimo Fratini, esamina nel saggio IL RITORNO DI NIBIRU. Un titolo accattivante e quanto mai profetico come lo sono, del resto, tutti i capitoli del volume che ho apprezzato in maniera esagerata. Ogni nota teoria riproposta e qualsiasi nuova tesi avanzata, sono portate avanti dall’autore con un approccio scientifico, serio, rigorosamente documentato e sul filo di ragionamenti razionalmente ineccepibili. I paragrafi, elaborati con professionalità e cognizione di causa, raccontano di notizie abilmente celate al pubblico dai servizi segreti dei “soliti” paesi noti e di alcuni “insospettabili” come ad esempio il Vaticano, dal quale non ci si sarebbe aspettati tanto interesse verso un tema così particolare e distante anni luce, è il caso di dirlo, da quello spirituale di cui dovrebbe occuparsi. L’autore ci porta a conoscenza dei miliardi di dollari e di euro già spesi e che si spenderanno per finanziare la corsa alla costruzione di telescopi terrestri e spaziali sempre più potenti, al lancio di sonde super equipaggiate con strumenti tecnologicamente all’avanguardia, all’indirizzo di un determinato quadrante dello spazio cosmico che ci circonda… Per scoprire cosa? Ciò che si sa da millenni, ma che fino ad oggi ha fatto comodo etichettare come bugia, fantasia, invenzione, segreto di stato, segreto militare, cioè l’esistenza della vita extraterrestre. Grazie a traduzioni letterarie accurate e non mistificate di studiosi “eretici” (ossia non allineati con l’ortodossia universitaria e culturale asservita e inquadrata politicamente ed economicamente) quali Zecharia Sitchin ed altri, riportate puntualmente da Massimo Fratini, scopriamo che oltre quattromila anni fa il popolo di Sumer vergò, su tavolette di argilla in caratteri cuneiformi, la sua versione della venuta sulla terra di “divinità” celesti. Esseri, altamente intelligenti, di una civiltà evolutissima e provenienti dal settore meridionale del nostro universo, forse dalla mitica costellazione di Orione. Le tavolette scoperte in quella che si presume fosse la biblioteca di Ninive, tramandano minuziosamente, in un poema chiamato Enuma Elish, la nascita dell’universo attraverso un “big bang” iniziale, la formazione del nostro sistema solare e, infine, la creazione, per mezzo di manipolazioni genetiche, degli uomini da parte di divinità chiamate Anunnachi. Temi ripresi, con i medesimi protagonisti anche se altrimenti denominati, dalla Bibbia, dalla Torah ebraica e da popolazioni dalle antichissime tradizioni quali i Nativi Americani o i Dogon del Mali. Ora, la domanda che spontaneamente si affaccia alla ragione dell’uomo comune e alla quale IL RITORNO DI NIBIRU, attraverso il suo autore, dà voce, è la seguente: come facevano uomini di oltre quattromila anni fa ad avere siffatte nozioni? Come potevano afferrarne i concetti se ne ignoravano l’esistenza? E’ difficile inventare una “storia” di così vasta portata se non si sa esattamente di cosa si stia parlando, se non si conoscono in maniera approfondita l’universo, i pianeti o la struttura cellulare degli esseri viventi e i complicati calcoli astronomici, oggi elaborati dai computer. Lungi da me voler svilire la fantasia dei Sumeri, ma ritengo che per quanta ne avessero avuta, non sarebbe mai bastata per avvicinarsi così precisamente e particolareggiatamente ad una verità confermata solo nei millenni successivi e da una nuova civiltà di posteri. Indubbiamente, mancando loro i materiali, la tecnologia, le conoscenze scientifiche adeguate, qualcuno deve, per forza di cose, averli edotti, deve aver insegnato loro quanto ci hanno tramandato. Insomma, il volume è una fonte inesauribile d’informazioni, di risposte, che altri prima di lui non hanno avuto il coraggio di dare, di spiegazioni che da tempo, almeno personalmente, cercavo di avere. Leggerlo è stato un sollievo morale. Finalmente ho trovato nell’autore un eccellente interlocutore virtuale che non si è limitato alla sola presentazione di percentuali, statistiche e analisi matematiche, ma ha spaziato in maniera approfondita, seppur discorsiva, in ogni ambito sociale e culturale prospettando gli effetti e gli influssi positivi e/o negativi che tale rivelazione prima, ed un futuro contatto ravvicinato in seguito, potrebbero avere sulla civiltà attuale. La soddisfazione più grande, l’enorme conforto, la gioia perversa e sottile che ho provato immergendomi totalmente nei capitoli del libro è stata quella di avere la conferma che, a breve, l’offuscamento, i top secret, le classificazioni in codice, ma soprattutto il fatto di dire che “gli esseri umani non sono pronti a conoscere la verità sulla loro creazione” dovrà finire. L’enorme pianeta… o, magari, un secondo sole che si trascina dietro il codazzo dei propri satelliti…, infatti, benché ancora invisibile dagli strumenti, è stato “individuato” dai calcoli di molti astrofisici al servizio di osservatori segreti militari e illustri scienziati di rinomate università mondiali e, secondo tali stime è in lento e costante avvicinamento. Siamo dotati di un cervello dalle funzioni meravigliose perché umiliarlo con affermazioni così radicali e rivolte “urbi et orbi”? Esso è perfettamente in grado di conoscere, analizzare, accettare e gestire ogni notizia e nuova scoperta che ci riguardi sia come esseri viventi, sia come inquilini dell’universo che ci ospita. Per convincere gli scettici, ai quali non basta l’analisi teorica, il Fratini consiglia l’osservazione pratica dei segnali “terrestri” quali i terremoti di sempre più forte magnitudo, il caos climatico, l’indebolimento del campo magnetico e, quindi dello scudo protettivo contro i dannosi raggi cosmici che colpiscono il nostro pianeta, e i fenomeni più propriamente “celesti” come l’inusuale fenomeno degli sciami di comete, l’intensificarsi della pioggia di meteoriti, il cospicuo aumento di asteroidi vaganti nello spazio e le anomalie riscontrate nelle orbite della Luna, di Urano e Nettuno. Finalmente l’attesa sta per finire e il preconizzato ritorno del Decimo Pianeta, alias Pianeta X, ovvero Nibiru o Nemesis o, in qualsiasi altra maniera lo si voglia chiamare, sarà presto, dati scientifici alla mano, una realtà e solo chi, deliberatamente, non vuol vedere riesce ad ignorarne i segni anticipatori. Ecco le parole dell’autore: “Stiamo entrando nella nuova Età dell’Oro, la quale ci porterà in tempi brevi verso il disclosure, la verità sull’esistenza degli Extraterrestri. Entro il 2021 ogni tipo di verità sarà sotto gli occhi di tutte le persone. Sono in molti a ritenere che un secondo Sole sia prossimo a comparire nei nostri cieli, che un ritorno dei Maestri Stellari sià già in atto e che i governi ombra stiano cercando in tutte le maniere di tenerci lontani da queste verità. Siamo a conoscenza ad esempio del possibile ed imminente collasso della supergigante rossa Betelgeuse, che sarebbe ad un passo dal diventare una supernova e che potrebbe presto illuminare la volta stellata apparendo come un secondo Sole nei nostri cieli. Ma la realtà potrebbe essere ben più “solida” di quanto si possa immaginare, una realtà in grado di mutare completamente la vita sulla Terra. E’ questo che sto cercando di comunicare alla gente attraverso il mio libro. L’arrivo di Dark Star (Nemesis), ovvero il secondo Sole, probabilmente, una Nana bruna, si sta spingendo dentro il nostro Sistema Solare con i suoi pianeti che le orbitano intorno, tra cui il Pianeta X”. Massimo Fratini, dunque, novella, sfortunata, Cassandra o brillante studioso e ricercatore che ci esorta, assennatamente, a far tesoro di quanto suggerito secoli fa dal Sommo poeta: “fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza”? Nel saggio, l’autore si sofferma anche sull’Area 51, sull’incidente di Roswell, sul Nuovo Ordine Mondiale, sui cerchi nel grano, sui “Dodici Messaggi” di Padre Pio o il “Sole Nero” di Giordano Bruno e su tanto, tanto, altro ancora, ma il mio commento si ferma qui perché la scoperta di ogni pagina de IL RITORNO DI NIBIRU non ha bisogno di ulteriori apporti di spunti esterni. Non posso esimermi però, per dovere di cronaca, dal segnalare la scarsa cura da parte dell’Editore dell’editing del libro che, purtroppo, con i numerosi refusi lascia molto a desiderare. Per fortuna ciò non inficia la qualità di quanto enunciato e denunciato dall’autore Massimo Fratini, né appanna il suo stile di scrittura chiaro e comprensibile anche per i non addetti ai lavori. Sono certa che nelle prossime riedizioni (che di certo non potranno mancare!) esso sarà rivisto e sistemato.

Ricordati che questa è l'opinione di un lettore e non rappresenta una recensione ufficiale del libro.

Di questo autore

2016
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Il ritorno di Nibiru

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