Umami)
Narrativa

Umami, recensito da sofia su Bookville.it

Notizie sull'autore:Laia Jufresa (1983) è una scrittrice messicana. I suoi racconti sono stati pubblicati in varie antologie e riviste come «Letras Libres», «Pen Atlas», «Words Without Borders» e «McSwee­ney’s». Nel 2015 è stata selezionata tra i migliori venti scrittori messicani sotto i quarant’anni nell’ambito del progetto México20. È autrice della raccolta di racconti El esquinista (2014). Umami (Sur 2017) è il suo primo romanzo. Sinossi:Con una scrittura delicata e mai banale, Laia Jufresa racconta una storia di innocenza e perdita, ma anche di crescita e ritorno alla vita, che nella stessa pagina riesce a farci ridere, commuovere, e sorridere ancora. «Leggere "Umami" è come viaggiare attraverso le menti di tutte le persone che conosciamo, guidati da una voce soave e affidabile che ci dice: fermati, ascolta, osserva.» - Valeria Luiselli Nel romanzo d'esordio di Laia Jufresa si incrociano i destini di una ragazzina che sogna di coltivare mais in cortile, un antropologo vedovo, una giovane pittrice che inventa colori, due musicisti, una mamma hippy e un papà contabile. Nel corso dell'afosa estate di Città del Messico, mentre Ana è intenta ad allestire il suo orticello, scopriamo le storie dei suoi vicini, tra segreti e non detti che solo poco a poco ci permettono di completare il puzzle della narrazione. Chi era davvero mia moglie? Perché mamma se n'è andata? Com'è possibile che una bambina che sapeva nuotare sia affogata? Queste e molte altre sono le domande alle quali i personaggi del romanzo tentano di dare risposta tornando, ognuno a modo suo, a interrogare un passato che è ancora più presente che mai. Con una scrittura delicata e mai banale, Laia Jufresa racconta una storia di innocenza e perdita, ma anche di crescita e ritorno alla vita, che nella stessa pagina riesce a farci ridere, commuovere, e sorridere ancora.https://www.ibs.it/umami-libro-generic-contributors/e/9788869980633 Cosa ne penso io:Umami è una parola giapponese che definisce il quinto gusto che si trova in parecchi alimentiChe cos’è l’umami? Si tratta del gusto sapido, scoperto dopo il dolce, l’acido, il salato e l’amaro e identificato nel 1909 da Kikunae Ikeda – professore presso l’Università Imperiale di Tokyo – nel brodo dashi, elemento fondamentale nella cucina giapponese.(https://www.wired.it/lifestyle/food/2015/07/10/10-cose-umami/) però esiste anche nella cucina mediterranea come dal prosciutto stagionato al parmigiano, ai pomodori maturi, la colatura di alici e diversi tipi di funghi.Nel libro si parla dell'amaranto che coltivato prima del mais dava l'umami il sapore che faceva più bene del mais.Ana è un’adolescente che si circonda di libri: quanto è importante crescere supportati dalla lettura? “Ci sono elementi più importanti: crescere in un ambiente privo di violenza e in cui vige il rispetto e anche avere accesso a beni di prima necessità. Una volta garantito ciò, i libri sono fantastici. Io stessa sono cresciuta in una casa piena di volumi; mia madre ogni sera mi raccontava delle storie che si inventava: così ho imparato a conoscere sia la magia della letteratura sia il potere dell’immaginazione. Crescere in una casa in cui si porta rispetto per la creatività è forse ancora più importante che essere soltanto circondati da libri”. Ana la prima protagonista vuole costruire nel suo cortile una "milipa" un orto con coltura a rotazione.E' lei che parlerà del'amaranto e del gusto umami.A Villa Campanario, in un cortile condiviso da più famiglie, si incrociano le vite e i destini di una serie di personaggi molto originali e diversi tra loro. C’è Alfonso, un agronomo ricercatore rimasto vedovo; ci sono la piccola Pina e il suo papà Beto; una coppia di artisti, Daniel e Daniela, che ha un bambino che si chiama semplicemente Bebè; Marina, una pittrice che inventa colori; Chela, una donna che torna dopo molto tempo a Villa Campanario in una notte piovosa; Ana e i suoi due fratelli maschi, la madre Linda Walker e il marito messicano.Luz la sorellina di Ana è morta annegata ebellissimi sono i passi sulla rielaborazione del luto. Un libro sicuramente da rileggere per gustarlo di più! Consiglio!

Ricordati che questa è l'opinione di un lettore e non rappresenta una recensione ufficiale del libro.

Di questo autore

2017