Il fiume dell'oppio)
Letteratura Internazionale

Il fiume dell'oppio, recensito da sofia su Bookville.it

Notizie sull'autore: AMITAV GHOSH Scrittore, giornalista e antropologo indiano. Ha studiato a Oxford e vive tra la sua città natale e New York. Considerato «uno dei più grandi scrittori indiani» (La Repubblica), è autore di Il cerchio della ragione (Garzanti, 1986), Le linee d’ombra (Einaudi, 1990), I fantasmi della signora Gandhi (Einaudi, 1996). Per Neri Pozza ha pubblicato: Il paese delle maree (2005, 2015), Circostanze incendiarie (2006), Il palazzo degli specchi (2007), Mare di papaveri (2008, 2015), Il cromosoma Calcutta (2008), Lo schiavo del manoscritto (2009) e Il fiume dell'oppio (2011). Breve trama:È il settembre del 1838 quando una terribile burrasca si abbatte sulla Ibis, la goletta a due alberi in viaggio verso Mauritius con il suo carico di "coolie", di "delinquenti". Come un uccello mitologico in balia del vento, con il bompresso come un grande becco e le vele come due enormi ali spiegate, la Ibis resiste miracolosamente alla furia dell'uragano. Nel fracasso della tempesta, tuttavia, tra lampi, tuoni e marosi, una scialuppa si allontana lestamente dalla goletta. E una barca di fuggitivi e a bordo reca due lascari, i leggendari marinai che parlano una lingua tutta loro, e tre coolie che dovrebbero scontare la loro pena a Mauritius: Kalua l'ex lottatore strappato ai campi di papaveri indiani, Ah Fatt, il figlio di un ricco mercante di Bombay e di una donna cinese, Neel, il raja di Raskhali che ha sperperato la sua ricchezza, indebitandosi con i mercanti inglesi e finendo galeotto nella stiva della nave inglese. Qualche giorno dopo attracca a Mauritius un brigantino anch'esso male in arnese dopo una traversata segnata da disgrazie e tragedia: il Redruth di Fitcher Penrose, il cacciatore di piante. A Port Louis, però, Fitcher ha di he rallegrarsi. Nel porto di Mauritius fa, infatti, bella mostra di sé uno dei più venerati orti botanici del mondo in cui hanno prestato la loro opera lo scopritore della buganvillea e quello del pepe nero. Secondo volume della trilogia della Ibis. Cosa ne penso io: Entusiasta del primo volume della trilogia ho trovato molto prolisso il secondo volume tanto da essere tentata di non leggerne il terzo. Del resto non era facile come periodo storico quando la Cina decise di combattere il dilagare dell'oppio toccando interessi di potenze straniere. Il periodo storico è sicuramente caotico e quindi ne risente la scrittura e di conseguenza appesantisce la lettura. Interessante le scoperte di Fitcher Penrose, il cacciatore di piante. Per chi ama accurati romanzi storici è consigliato.

Ricordati che questa è l'opinione di un lettore e non rappresenta una recensione ufficiale del libro.

Di questo autore

01/01/2001
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Il palazzo degli specchi

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01/09/2011
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Mare di papaveri

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2012
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Il fiume dell'oppio

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01/01/1996
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Il cromosoma Calcutta

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2011
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Il fiume dell'oppio 2° vol. trilogia dell'Ibis

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2019
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L'isola dei fucili

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