Colazione da Tiffany, recensito da Matik2003 su Bookville.it

"Io no. Non mi abituo mai a niente, io. Chi si abitua a tutto tanto vale che muoia." Un libro che è un inno ad una figura femminile: Holly Golightly che è alla continua ricerca di un posto nel mondo, una ragazza dolce, caparbia, cinica e sognatrice che è rimasta nei nostri cuori per sempre, perché interpretata nella versione cinematografica dalla indimenticabile Audrey Hepburn. Un piccolo libro che ci parla di una figura eccentrica, che conduce una vita sregolata, tra mille eccessi, un'attrice mancata, che al campanello del suo appartamento ha messo il cartellino con su scritto "in transito", perché lei è una persona che difficilmente si stabilisce in un posto, Holly cerca un luogo "speciale" nel quale sentirsi "speciale", libera e completamente sé stessa, senza costrizioni ed obblighi. "Non voglio dormire, Non voglio morire, Voglio soltanto viaggiare per i pascoli del cielo." La vita è complicata e spesso si può soffrire di "paturnie", curabili solo andando nella meravigliosa gioielleria da Tiffany. "La melanconia viene perché si diventa grassi, o perché piove da troppo tempo. Si è tristi, ecco tutto. Ma le paturnie sono orribili. Si ha paura, si suda maledettamente, ma non si sa di che cosa si ha paura. Si sa che sta per capitarci qualcosa di brutto, ma non si sa che cosa." Holly possiede un gatto, al quale non ha dato neppure un nome, lei dice: "Ci siamo incontrati un giorno per caso vicino al fiume, non apparteniamo l'uno all'altra; e lui è indipendente, come me. Non voglio possedere niente finché non avrò trovato un posto dove io e le cose faremo un tutto unico. Non so ancora precisamente dove sarà. Ma so com'è", al termine del libro i lettori si augurano che lei abbia esaudito il suo sogno, la stravagante Holly che ci insegna a non perdere la speranza e i desideri, che rifugge da tutto e da tutti. "E' stato questo lo sbaglio di Doc. Si portava sempre a casa qualche bestiola selvatica. Un falco con un'ala spezzata. E una volta un gatto selvatico adulto con una zampa rotta. Ma non si può dare il proprio cuore a una creatura selvatica; più le si vuol bene più forte diventa. Finché diventa abbastanza forte da scappare nei boschi. O da volare su un albero. Poi in cielo. E sarà questa la vostra fine, signor Bell, se vi concederete il lusso di amare una creatura selvatica. Finirete per guardare il cielo." Con il suo stile scorrevole e diretto, Capote, ha costruito un personaggio, dalle mille sfaccettature, il racconto di una ragazza piena di desideri, affascinante e "leggera" che rimarrà per sempre nel cuore del lettore. "L'amore dovrebbe essere libero."

Ricordati che questa è l'opinione di un lettore e non rappresenta una recensione ufficiale del libro.

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