Finito di leggere L'isola del tesoro di Robert Louis Stevenson. Jim Awkins lavora in una taverna a Bristol e svolge una vita tranquilla, senza sconvolgimenti. Questa calma viene infranta dalla presenza di un uomo misterioso, il sedicente capitan Billy Bones, che passa il suo tempo a bere nell’attesa di una persona sconosciuta. L’ospite atteso, cieco, arriva, portandogli un pezzo di carta, la cui lettura sconvolge così profondamente il capitano, da farlo morire di lì a poco. Jim, profondamente sconvolto ed incuriosito dall’evento, decide di scoprire qualcosa di più su quest’uomo, gettandosi nella più grande avventura della sua vita. Si imbarca sulla Hispaniola, un brigantino equipaggiato per l’occasione per andare alla ricerca di un’isola misteriosa, su cui il capitano era ufficiale. Qui, grazie ad una mappa rinvenuta tra gli oggetti di Bones, trova un grande tesoro pirata. Tra l’equipaggio della nave, Jim conosce un cuoco, soprannominato Barbecue, un uomo senza gamba, affabile e vissuto, col quale stringerà un’amicizia profonda, che li legherà anche quando si ritroveranno l’uno contro l’altro, costretti a combattere per impossessarsi del tesoro. Il titolo originario era Sea Cook, or Treasure Island ("Il cuoco del mare ovvero l’isola del tesoro"), riferito naturalmente a Barbecue, il leggendario Long John Silver, un antagonista fuori dal comune: meschino, bugiardo, avido, spregiudicato e all’occorrenza violento, come si addice ad ogni pirata, ma allo stesso tempo umano e molto intrigante, così diabolicamente affascinante che alla fine nemmeno Jim, che ha rischiato la vita per causa sua, sente di odiarlo e spera che in seguito alla sua fuga sia riuscito a continuare la sua vita senza difficoltà. Un libro sicuramente che merita di essere letto!