La memoria del ghiaccio, recensito da Savy su Bookville.it

Bellissime le descrizioni del paesaggio artico, buoni personaggi, ma la storia non è quel granchè; mi aspettavo un thriller dalle tinte fosche, quello che ti fa palpitare di tensione, ma ho trovato invece una storia alquanto banale. Si tratta di un tentativo di addossare una paternità, peraltro fasulla, ad un medico che si è trovato a prestare servizio in un paesino sperduto in mezzo ai ghiacci, reo di non aver ceduto alle grazie di una machiavellica e infame infermiera. Per più di mezzo libro si legge su due piani temporali, quello attuale dove questo medico si destreggia, dopo aver saputo di avere due figli gemelli, con l'attuale moglie e la novella notizia, e nell'altro si ritorna indietro con la memoria, a quando prestava servizio, alla ricerca di qualche indizio per capire se il presunto 'stupro' (come afferma si è trattato l'infermiera)sia veramente avvenuto. Senza lode e senza infamia, si fa un pò avvincente verso la fine, quando si svela la frode e, infine divorziato, il medico ritrova una donna inuit di cui si era invaghito nel periodo in cui aveva soggiornato nel paese e da cui, in quell'avventura lampo svoltasi nel giro di una giornata, scopre di avere veramente un figlio. Il titolo non ci azzecca nulla, il contenuto si può dire un pò banalotto, ma si può leggere.

Ricordati che questa è l'opinione di un lettore e non rappresenta una recensione ufficiale del libro.

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