Il pane di ieri, recensito da Savy su Bookville.it

Il cibo è condivisione, cultura, emozione; in queste pagine il valore del pane e del vino vengono ripercorsi insieme ai principi e alla vita contadina dei primi del novecento, scritta da un uomo di fede, che dolcemente e con tanto cuore ci permette di entrare in punta di piedi nelle case di persone che sapevano cosa voleva dire vivere alla giornata, con semplicità. Una vita di fatica, di sudore e di preoccupazioni, ma anche di gioia, di serenità; il cibo era il la vita quotidiana, il sostentamento e tutto ciò che c'era a disposizione veniva accuratamente conservato e distribuito con parsimonia. Una vita semplice, dura, ma intrisa di significati, raccolti dall'esperienza e tramandati di generazione in generazione. Dalla vendemmia, al rito della bagna cauda, al succedersi della vita e della morte, si viene a conoscenza di un mondo antico, dove il divertimento era una serata seduti accanto al focolare con i vicini e amici, a raccontarsi aneddoti, a sorridere di accadimenti giornalieri; dove la messa della domenica alle undici, era l'occasione per indossare il vestito della festa e per ritrovarsi in piazza o a bere un bicchiere di vino alla cantina sociale, mentre le donne, dall'alba, preparavano il pasto della 'domenica' quello dove si mangiava bene, dove comparivano almeno sette portate nel tavolo. Un mondo dove c'era anche la violenza, ma questa era brutalmente annientata da quei sentimenti che il parroco sapeva far emergere dal cuore con poche parole; piccole o grandi scaramucce erano sempre ricondotte alla ragione dalla comprensione e da una realtà che metteva in primo piano le priorità principali dell'esistenza. Commovente e dolcissimo questo libro non solo ci racconta di un pezzo di storia vissuta dall'autore, ma da modo di riflettere su come ci siamo impoveriti, a livello umano... Un libro assolutamente da leggere!

Ricordati che questa è l'opinione di un lettore e non rappresenta una recensione ufficiale del libro.

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