Resto qui)
Narrativa

Resto qui, recensito da sofia su Bookville.it

Notizie sull'autore:Marco Balzano è nato a Milano nel 1978, dove vive e lavora come insegnante di liceo. Ha esordito nel 2007 con la raccolta di poesie Particolari in controsenso (Lieto Colle, Premio Gozzano). Nel 2008 è uscito il saggio I confini del sole. Leopardi e il Nuovo Mondo (Marsilio, Premio Centro Nazionale di Studi Leopardiani). Il suo primo romanzo è Il figlio del figlio (Avagliano 2010, finalista Premio Dessì 2010, menzione speciale della giuria Premio Brancati-Zafferana 2011, Premio Corrado Alvaro Opera prima 2012), tradotto in Germania presso l’editore Kunstmann. A questo primo romanzo hanno fatto seguito Pronti a tutte le partenze (Sellerio 2013), L'ultimo arrivato (Sellerio 2014), con il quale vince nel 2015 il premio Campiello. Descrizione: Finalista al Premio Strega 2018 Una storia civile e attualissima, che cattura fin dalla prima pagina. Il nuovo grande romanzo del vincitore del Premio Campiello 2015, già venduto in diversi Paesi prima della pubblicazione. «La sua lingua è precisa, sorvegliata.» - Concetto Vecchio, la Repubblica «Se per te questo posto ha un significato, se le strade e le montagne ti appartengono, non devi aver paura di restare» Quando arriva la guerra o l'inondazione, la gente scappa. La gente, non Trina. Caparbia come il paese di confine in cui è cresciuta, sa opporsi ai fascisti che le impediscono di fare la maestra. Non ha paura di fuggire sulle montagne col marito disertore. E quando le acque della diga stanno per sommergere i campi e le case, si difende con ciò che nessuno le potrà mai togliere: le parole. L'acqua ha sommerso ogni cosa: solo la punta del campanile emerge dal lago. Sul fondale giace il mistero di Curon. Siamo in Sudtirolo, terra di confini e di lacerazioni: un posto in cui nemmeno la lingua che hai imparato da bambino è qualcosa che ti appartiene fino in fondo. Quando Mussolini mette al bando il tedesco e perfino i nomi sulle lapidi vengono cambiati, allora non resta che scegliere le parole una a una per provare a raccontare. Trina è una giovane madre che alla ferita della collettività somma la propria: invoca di continuo il nome della figlia, scomparsa senza lasciare traccia durante gli anni del fascismo. Da allora non ha mai smesso di aspettarla, di scriverle nella speranza che le parole gliela possano restituire. Finché la guerra viene a bussare alla porta di casa, e Trina segue il marito disertore sulle montagne, dove entrambi imparano a convivere con la morte. Poi il lungo dopoguerra, che non porta nessuna pace. E così, mentre il lettore segue la storia di questa famiglia e vorrebbe tendere la mano a Trina, all'improvviso si ritrova precipitato a osservare, un giorno dopo l'altro, la costruzione della diga che sommergerà le case e le strade, i dolori e le illusioni, la ribellione e la solitudine.https://www.ibs.it/resto-qui-libro-marco-balzano/e/9788806237417 Cosa ne penso io:Un libro che mi ha molto colpito, direi uno dei più belli del 2018.Il periodo è quello del fascismo, la storia, la costruzione di una diga voluta dal fascismo e osteggiata dagli abitanti, il luogo l'Alto Adige il piccolo paese di Curon, dove ancor oggi svetta il campanile semisommerso. La voce narrante è affidata ad una donna ma i sentimenti sono universali.Una giovane coppia Trina insegna tedesco, ma deve farlo di nascosto perchè il fascismo vuole italianizzare l'Alto Adige, ma la popolazione non è nè per il fascismo nè per il nazismo. Vogliono solo che le loro montagne restino inviolate, ma purtroppo vincerà solo la loro voglia di restare. Sentimenti che ci sentiamo di condividere e tanta tristezza fa vedere in copertina quel campanile semisommerso unico ricordo di un episodio dimenticato da molti. Da leggere!

Ricordati che questa è l'opinione di un lettore e non rappresenta una recensione ufficiale del libro.

Di questo autore

2014
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L'ultimo arrivato

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2018
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Resto qui

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