Tre giorni e una vita, recensito da palmaleona su Bookville.it

Antoine, un ragazzino di dodici anni, in preda alla rabbia per la morte del cane che era diventato suo amico, colpisce mortalmente un bambino di sei che lo seguiva come un'ombra. Preso dal panico, decide di occultarne il cadavere e , da quel momento inizierà la sua spirale di angoscia e disperazione, non vuole essere scoperto ma allo stesso tempo non vuole più portare quel peso sul cuore. Gli anni passano e il protagonista continua a fuggire dai fatti di quei giorni e da tutto ciò di cui non vuole prendersi le responsabilità. Alla fine, la sua vigliaccheria lo porterà a rinunciare ai suoi sogni pur di non far venire alla luce il suo ruolo nella scomparsa del bambino. Il finale rispecchia ulteriormente la tristezza e la negatività della figura di Antoine che gode della consapevolezza che ciò che è accaduto nel passato rimarrà sepolto e lui non dovrà più darne conto a nessuno, neanche alla sua coscienza. Quando la coscienza non viene ascoltata.

Ricordati che questa è l'opinione di un lettore e non rappresenta una recensione ufficiale del libro.

Di questo autore

01/10/2011
2016
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Tre giorni e una vita

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