I Cavalieri Templari. Storia, segreti, filosofia, spiritualità, recensito da Cinzia Baldini su Bookville.it

Il tempo di sfogliare la prima pagina e ci ritroviamo catapultati nel XII secolo, intorno al 1118/19 dove, come ci racconta Guglielmo di Tiro: “… alcuni nobili cavalieri, pieni di devozione per Dio, religiosi e timorati di Dio, rimettendosi nelle mani del signore patriarca per servire Cristo, professarono di voler vivere perpetuamente secondo le consuetudini delle regole dei canonici, osservando la castità e l'obbedienza e rifiutando ogni proprietà. Tra loro i primi e i principali furono questi due uomini venerabili, Hugues de Payns e Goffredo di Santo Aldemaro…”. Benché l’ufficializzazione avverrà solo una decina di anni dopo, possiamo prendere tale periodo come quello della nascita dell’Ordine dei Cavalieri Templari. Da quei secoli lontani, con fasi alterne e incostante fortuna, l’Ordine, sfidando i secoli, arriverà fino ai nostri giorni portandosi dietro, come una stella cometa, la lunga scia di leggende, miti e superstizioni. Proprio per sfatarli, affinché la verità trionfi sui pregiudizi e la falsa morale, nasce “I CAVALIERI TEMPLARI”. Questo nuovo libro scritto e curato dal Gran Priore del Priorato di Monaco dell'Ordo Supremo Militari Templi Hierosolimitani, il Maestro Domizio Cipriani, prosegue ed approfondisce alcune tematiche presentate nel volume precedente, “TEMPLAR ORDER”, con cui l’autore ha esordito. Nelle nuove pagine, il Cipriani espone un’eccellente sintesi delle più antiche tradizioni, usanze e memorie Templari al fine di smentire le annose e infondate prevenzioni e superstizioni create “ad hoc” e che, di fatto, hanno accompagnato l’Ordine dal momento in cui fu messo al bando nella speranza di relegarlo, attraverso la “damnatio memoriae”, nel limbo dell’oblio. Prima di passare alla trattazione vera e propria dei “segreti” custoditi dai Templari, l’autore si premura di far conoscere ai suoi lettori l’immenso amore per il creato, la gratitudine verso il suo Creatore e, di conseguenza, l’attenzione e la cura rivolta a tutti gli esseri viventi in genere e agli umani in particolare, che la conoscenza millenaria dell’antico Ordine trasmette ai suoi affiliati e che dà un senso compiuto alla loro vocazione. La spiritualità che anima ogni Templare, senza distinzione di grado, è, pertanto, una personale scelta di vita operata e portata avanti non a cuor leggero o per mero esibizionismo e nemmeno per il fascino della gloriosa divisa che indossano, ma alla quale si è giunti attraverso un percorso interiore intenso e travagliato e dopo aver sconfitto l’egoismo ed essersi aperti all’amore nei confronti del prossimo, alla carità e alla misericordia. Far parte dell’Ordine dei Cavalieri del Tempio, oggi come allora, “è una Missione Divina” come afferma, nella sua introduzione, il Gran Maestro Cipriani, il quale per esplicitare al meglio gli argomenti che tratterà nel volume, aggiunge: “Ho voluto trasmettere il vero motivo che convinse a partire nove nobili nel medioevo per la terra santa, il tutto utilizzando una descrizione ed una forma il più possibile comprensibile anche dal grande pubblico. La lettura non dovrà essere solo sotto il profilo storico bensì sotto il profilo filosofico spirituale fino ad oggi tenuto nascosto.” Ecco, dunque, offerta con estrema naturalezza, la chiave di lettura per affrontare i capitoli di quest’opera unica e particolare. Personalmente ho sempre ritenuto che a determinare la nascita di un mito, di una leggenda, di una fiaba, di una diceria popolare, ci sia sempre e comunque un fatto reale e concreto, un principio di sicura verità. Alla “polvere” del tempo, poi, il compito di smussarne le spigolosità e alla memoria scritta e orale, tramandata ai posteri, la funzione di arricchirla o ridimensionarla, di denigrarla o esaltarla, a seconda dei vari processi culturali ed evolutivi che incontrerà nella società in cui si diffonderà. Con questa premessa e utilizzando la chiave di lettura offerta dall’autore non potrete non concordare che la lettura del libro è molto più intrigante di quanto avreste mai immaginato e, soprattutto, vi permetterà di guardare ben oltre i veli dei pregiudizi, dei tabù, delle superstizioni e degli scaltri espedienti usati fino ad oggi per celare eventi e fatti storici ritenuti da alcuni scomodi o poco giustificabili. Finalmente riuscirete a spiegarvi eventi bollati come inspiegabili, a ragionare su teorie razionali, ma volutamente passate per illogiche, su insegnamenti intenzionalmente lasciati cadere nel “dimenticatoio”. La vostra mente potrà spaziare ed espandersi in ogni dimensione spazio-temporale e ricollocare, finalmente, nella loro giusta dimensione e nel loro vero e reale contesto parti di storia, di tradizioni e di costumi, di dottrine e di conoscenze umane. Accanto all’apprendimento e stretta osservanza delle regole richiesta ai Cavalieri dell’Ordine del Tempio troverete le tappe storiche più salienti della loro ricerca esoterica. Oltre alle epurazioni inflitte ai Templari da Filippo il Bello, re di Francia, e ai processi sommari imposti dalla Santa Inquisizione della Chiesa di Roma, conoscerete i motivi reali di tali vessazioni. Avrete la soddisfazione di verificare come il Gran Maestro Cipriani, in modo sereno, ma fermo ed esauriente, respinge al mittente, con ragionamenti ineccepibili e dati di fatto incontestabili, le accuse di stregoneria, magia nera, clandestinità, addirittura di complicità con i nemici, rivolte, da secoli, ai Cavalieri di cui egli è degno rappresentante, celebrandone, allo stesso tempo, la spiritualità e la ricerca continua della gnosi, cioè della conoscenza e la lotta per la difesa della libertà e dei diritti di ognuno attraverso l’esaltazione degli ideali di solidarietà e fratellanza universale che animano l’Ordine fin dal momento della sua creazione. Sarete dettagliatamente documentati sull’infondatezza delle accuse che da più parti pervengono ai Nostri, sull’adorazione, attraverso atti osceni e indegnità varie, dell’idolo gnostico Bafometto. Alla fine del volume vi accorgerete, non senza meraviglia, di quanta parte abbia avuto l’Ordine Templare nella nascita e progressione scientifica, economica, sociale e culturale dell’attuale civiltà. Diradando le nebbie, strumentalmente, fatte calare sul Medioevo potrete rendervi conto di come sia riduttivo definire i Cavalieri Templari solo come antichi monaci-guerrieri. Essi furono, infatti, gli artefici della nascita di un sistema, quello medievale appunto, ricco di attività dalle valenze più disparate. Crearono dal nulla una superba rete finanziaria che aveva lo scopo di gestire capillarmente i beni dei pellegrini in viaggio verso la Terra Santa. Un vero e proprio apparato bancario che permise loro di accumulare beni immobili dal valore non quantificabile e ingenti ricchezze, ma procurò anche, tra coloro che avrebbero potuto essere i “naturali” alleati, nemici giurati quali la Chiesa di Roma, nelle figure dei vari Papi succedutisi sul trono di Pietro, e l’Impero Francese, incarnato dal re Filippo il Bello. Quest’ultimo, in totale dissesto finanziario e con il paese ridotto al collasso economico e sull’orlo di una rivolta popolare, dopo aver tentato inutilmente di essere accettato nell’Ordine, mirava con ogni mezzo ad accaparrarsi una lauta fetta del tesoro accumulato dai Templari per risolvere i suoi “regali” problemi. Persino Dante Alighieri, nel XX canto del Purgatorio in cui tratta dell’avarizia e dell’avidità, fa inveire Ugo Capeto, capostipite della dinastia dei Capetingi, contro i suoi discendenti che, mossi da tali “difetti”, ricrocifiggeranno Gesù attraverso la macchinazione realizzata dal novello Ponzio Pilato, alias Filippo il Bello, con la complicità del papa Clemente V, ai danni dei Templari. Scoprirete, inoltre, che i Cavalieri del Tempio oltre a costituire una perfetta macchina da guerra, divennero, in un paio di secoli, un’accurata e oleata organizzazione. Essa, autosufficiente e in grado di generare posti di lavoro anche al di fuori della sua cerchia, era ammirata e temuta non solo in Europa, ma, anche, nel Medio Oriente. I vasti poderi agricoli, frutto di lasciti e donazioni o di acquisto diretto da parte dell’Ordine, erano vere e proprie aziende agricole che fornivano il necessario per il consumo interno e anche per la vendita. Stessa funzione era svolta dall’allevamento con la produzione di latte e di carne. Navi che scioglievano al vento le vele con la vermiglia croce Templare solcavano, infaticabilmente, il mare trasportando milizie e approvvigionamenti. Frutto di un’ingegnosa e avanzata tecnologia appresa, secondo la tradizione dell’Ordine, dallo studio della documentazione ritrovata nei sotterranei del Tempio di Salomone a Gerusalemme, sede del loro primo quartier generale, è l’originale tecnica architettonica che faceva svettare in città, paesi e campagne del vecchio continente e in Terra Santa, funzionali costruzioni civili e strategiche realizzazioni militari nonché imponenti edificazioni religiose. Se si tiene conto che l’Ordine dei Cavalieri Templari poteva permettersi di finanziare, con ingenti somme di denaro, i più grandi stati dell’epoca è legittimo definire la società Templare come una potenza economica, commerciale e navale senza pari. Non sorprenderà, dunque, scoprire che, oltre al Sommo Poeta, anche Galileo Galilei e Leonardo da Vinci, Vasco da Gama, Magellano, Cabral e, persino, Giordano Bruno non erano estranei all’attività templare. Le loro menti eccelse, infatti, sembra abbiano avuto accesso a tale millenaria conoscenza. Un commento a parte voglio dedicarlo alla trattazione che riguarda la figura di Maria Maddalena o Maria di Magdala che alcune correnti di pensiero identificano come la moglie di Gesù, sposata durante le famose Nozze di Canaan. Dal matrimonio sarebbero nati tre figli di sangue reale essendo il Cristo, discendente di Davide, e Maria Maddalena la sua sposa sacra, la madre dei Suoi figli, la generatrice della Sua famiglia. Ed ecco, allora, Maria di Magdala sacerdotessa e simbolo: ella sarebbe il Santo Graal o Sang-real ossia il “contenitore” che ha raccolto il sangue reale, il sangue di Gesù, il seme della Sua discendenza. La Maddalena era inoltre anche il “contenitore” a cui il Figlio di Dio, aveva affidato la memoria della Sua filosofia, i Suoi insegnamenti, le Sue conoscenze e, soprattutto fu l’unica testimone che assistette alla Sua Resurrezione. Personalmente, ritengo i Templari i primi antisessisti in assoluto in quanto non si posero alcun problema mentale nel riconoscere ad una donna, a questa donna, il diritto ad essere stata il quattordicesimo apostolo, l’amato e sconosciuto discepolo di cui si trova traccia nei vangeli gnostici. Ad accettare la sua predicazione postuma in un secolo in cui le donne erano tacciate di stregoneria e bruciate sul rogo. Esistono addirittura dei frammenti di papiro ritrovati a Nag Hammadi, nell’isola di Elefantina in Egitto, che confermano l’esistenza di un perduto Vangelo di Maria Maddalena. È del tutto evidente, a questo punto, la vicinanza della dottrina Catara con quella Templare e la lontananza dalla religione professata dalla Chiesa di Roma. Mentre questi ultimi facevano forza sull’ignoranza della gente, Catari e Templari insistevano sull’opportunità dell’educazione senza distinzione tra uomini e donne. Tanto più la Chiesa di Roma acquisiva potere temporale, Catari e Templari sostenevano l’esigenza di un’elevazione spirituale che trascendesse la materia. La preoccupazione della Chiesa di Roma era che quest’insieme di fattori unita alla tesi della mancata morte di Gesù demolisse il costrutto della crocifissione con gli “annessi e connessi” che questo evento si sarebbe portato dietro, così i Catari subirono lo stesso trattamento riservato ai Templari. Accusati di eresia furono condannati, senza appello, allo sterminio. Secondo alcune fonti, tra cui quella di Giovanni Evangelista al quale i Templari attestano enorme credito, dopo la condanna di Yeshua ben Joseph di Nazar, Maria Maddalena per sfuggire alla persecuzione operata dai Romani, si recò, esule, in Provenza dove con altri fedelissimi portò avanti la predicazione del vero cristianesimo di Gesù alternandola a periodi di eremitaggio, digiuno e meditazione. Morì nel 63 d. C. a, circa, sessant’anni. Rennes-le-Chateau, in Provenza, fu la località in cui la venerazione verso la sua figura fu più energica. Maria di Magdala “femminista” ante litteram, nell’accezione più positiva del termine, è l’artefice della diffusione del cristianesimo gnostico ossia la religione Gioannita. La dottrina predicata da Giovanni il Battista (deceduto in Marocco e non decapitato come tramanda la Chiesa di Roma) cui si rifanno, ieri come oggi, i Cavalieri Templari. Ecco, a tale proposito un’anteprima delle significative parole del Gran Maestro Cipriani: “…Sotto gli occhi ignari del clero, i templari praticano il culto iniziatico del principio femminile della divina saggezza, camuffato da idolatria di Maria e venerazione della Madonna nera. Secondo questo credo, come anche quello dei cristiani catari, ogni uomo e ogni donna è figlio e figlia di Dio, capace di raggiungere la propria illuminazione spirituale e l’ascesa verso cieli più sublimi senza intermediari. Tale pensiero trasferisce ogni potere e responsabilità nell’uomo, abilitato a trascendere la natura dualistica per realizzare l’infinito potenziale della propria natura divina, mentre le dottrine della Chiesa cattolica porterebbero il seguace, secondo i templari, all’oppressione e alla schiavitù di un dio vendicativo. Mai nella storia lo gnosticismo, l’illuminato sapere della divinità de Sé, fu perseguitato con tanta rabbia e determinazione come dalla Chiesa cattolica, per la quale è di vitale importanza estirpare ogni traccia di possibili pretendenti ereditari al trono del Papa, oltre che ogni insegnamento che mette in dubbio la dottrina sulla quale si basa tale potere. L’idea che dall’unione tra Maddalena e Gesù nascano i progenitori di una linea di sangue reale, il sangreal, è una grave minaccia al titolo di “unico rappresentante di Dio sulla terra”. Anche se il libro che state sfogliando offre altri, infiniti spunti di dibattito su temi interessantissimi quali la nascita della Compagnia di Gesù, il Priorato di Sion, i Rosacroce; innumerevoli suggerimenti sui significati mistici dei simboli Templari quali il Leone, il Pentacolo o i simboli esoterici egiziani; di dissertazione, come nel caso del Secretum Templi, dell’Abraxa e dell’Eggregore, non mi dilungo oltre per non privarvi del piacere della scoperta. Una lettura, quella di “I CAVALIERI TEMPLARI”, che consiglio vivamente perché aiuta gli uomini ad accettare e comprendere un nuovo sapere scevro da restrizioni e limitazioni. Un sapere nato dalla libertà di spirito e di pensiero e la libertà, in qualunque forma si presenti, non ha prezzo!

Ricordati che questa è l'opinione di un lettore e non rappresenta una recensione ufficiale del libro.

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Templar Order

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I Cavalieri Templari. Storia, segreti, filosofia, spiritualità

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