Un ventaglio di situazioni strampalate si susseguono per tutto il libro con la scusa della festa organizzata a Villa Ada da un palazzinaro che vuole fare le cose in grande, tra animali esotici e personaggi bislacchi e sconclusionati. Qui il grottesco si mescola al tragicomico, Ammaniti ci fa ridere tantissimo con tutta la sua irriverenza e ironia, anche se alla fine ciò che resta è l'amaro in bocca per una società ormai allo sbando, depravata e corrotta, velata da un'apparenza frivola e banale. Bellissima la copertina, cosa c'entra la foto di un ippopotamo con il titolo? Rende bene tutta la balordaggine che ritroviamo all'interno del libro.