Una piccola libreria a Parigi, recensito da Matik2003 su Bookville.it

"....perché tutto è dentro di noi. E nulla scompare." Un libro che racconta del dolore che si prova per le persone amate e perdute. Jean Perdu ha amato la sua Manon, con tutto se stesso, annientandosi, poi un giorno lei ha lasciato una lettera e se ne è andata via. "Chi viene lasciato deve rispondere con il silenzio. Non deve dare più nulla a chi se ne è andato, deve farla finita così come l'altro l'ha fatta finita con il futuro." Lui si è rifiutato di leggerla, sa che ha scelto la felicità tra le braccia di suo marito Luc e per lui inizia una vita senza amore, bloccato in un mondo piatto e triste, nel quale ripensa continuamente alla sua lei, poi un giorno grazie a Caterina il contenuto della lettera viene a galla e scopre che Manon è fuggita da lui non perché non lo amava più, ma per un problema grave di salute. Adesso Jean Perdu non si rammarica per l'amore perduto, ma per non esserle stato accanto nel momento della malattia. "Lo sai che fra la fine e il nuovo inizio, c'è un mondo di mezzo? E' il tempo ferito, Jean Perdu. E' una palude dove si raccolgono sogni, paure e intenzioni perdute. I passi in questo tempo si fanno più pesanti. Non sottovalutare questa stazione di passaggio fra la fine e il nuovo inizio, Jeanno. Datti tempo. A volte le soglie sono così grandi che non si possono superare con un passo solo." Inizia per lui un viaggio che lo porterà da Parigi fino alla Provenza, grazie al quale affronterà i fantasmi che lo tormentano e ricomincerà di nuovo a vivere. "Manon, hai ragione. E ancora tutto qui. Il tempo passato insieme è intramontabile, immortale. E la vita non finisce qui. La morte nella nostra vita è solo una soglia fra una fine e un nuovo inizio." Un libro troppo melenso per i miei gusti, forse io ho il difetto di non essere molto romantica, tutta questa sofferenza per l'abbandono da parte di una donna che si divideva tra due uomini, Luc e Jean, non mi ha convinto fino in fondo, sono troppo insensibile verso il troppo, lo ammetto, purtroppo so che di questo romanzo mi rimarranno di più gli incantevoli paesaggi descritti nel viaggio su una chiatta tra i fiumi che da Parigi portano nella splendida Provenza ed il profondo dolore che si prova per la morte di una persona a noi molto cara, quel distacco per me è difficile da accettare e da assorbire. "Il dolore funziona così: ti accompagna fin dall'inizio. Ti sveglia. Sta tutto il giorno con te, fino alla sera, e non ti lascia dormire in pace. Ti stritola e ti scuote. Ma ti scalda anche. Prima o poi se ne va, ma non è mai per sempre. Si guarda continuamente indietro. E poi alla fine...ho capito di colpo che cosa è importante nella vita. Il dolore me l'ha rilevato: è l'amore la cosa più importante. Mangiare bene. Tenere la testa alta e non dire di sì quando bisogna dire di no." "Una piccola libreria a Parigi" mi ha deluso, è il classico libro che dalla copertina e dal titolo mi aspettavo di più, ma capisco anche che possa piacere a molti per l'amore ed il romanticismo che trasmette.

Ricordati che questa è l'opinione di un lettore e non rappresenta una recensione ufficiale del libro.

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