Lessico famigliare)
Romanzo Biografico

Lessico famigliare, recensito da sofia su Bookville.it

Lessico Famigliare è la storia della famiglia di Natalia Ginnsburg , di cui lei è la voce narrante. Non è una storia usuale con riferimenti cronologici, ma i ricordi che l'autrice ha della sua infanzia e di come si svolgeva la vita della sua famiglia a Torino. Il fatto che fossero ebrei non è così preminente se non per i continui spostamenti che da Torino li portavano altrove anche sotto falso nome all'epoca delle leggi razziali emanate da Mussolini. Colpisce soprattutto come nella memoria di Natalia si impresso il linguaggio che in ogni famiglia diventa una componente essenziale da qui il titolo Lessico famigliare. Protagonista è la figura del padre dispotico e nello stesso tempo affettuoso. Il suo linguaggio è colorito per esempio intingere il pane nel sugo per lui diventa uno dei potacci o sbrodeghezzi. Chi è impacciato nei modi lui lo definisce ricco di "negriture" e così via.Natalia descrive con toni ironici tutte le figure della sua famiglia, le liti fra i fratelli il linguaggio della serva Natalina che per dire Lui dice Lei e viceversa e le numerose frequentazioni della casa.Il padre Il Professor Levi è docente di anatomia comparata all'università e molte sono le sue conoscenze Vittorio Foa, Adriano e Camillo Olivetti, Filippo Turati, Cesare Pavese, Felice Balbo, solo per citarne alcuni.Come in molti altri scrittori traspare anche il suo amore per Proust tanto che nel 1937 fu la prima in Italia a tradurre Du Cotè de chez Swann.Innumerevoli sono nel libro le discussioni proprio su Proust in seno alla famiglia.Essa dirà: «Noi siamo cinque fratelli. Abitiamo in città diverse, alcuni di noi stanno all'estero: e non ci scriviamo spesso. Quando ci incontriamo, possiamo essere, l'uno con l'altro, indifferenti o distratti, ma basta, fra noi, una parola. Basta una parola, una frase: una di quelle frasi antiche, sentite e ripetute infinite volte nella nostra infanzia. Ci basta dire: "Non siamo venuti a Bergamo per fare campagna" o "De cosa spussa l'acido solfidrico", per ritrovare ad un tratto i nostri antichi rapporti, e la nostra infanzia e giovinezza, legata indissolubilmente a quelle frasi, a quelle parole. Una di quelle frasi o parole ci farebbe riconoscere l'uno con l'altro, noi fratelli, nel buio di una grotta, fra milioni di persone. Quelle frasi sono il nostro latino, […] testimonianza di un nucleo vitale che ha cessato di esistere, ma che sopravvive nei suoi testi, salvati dalla furia delle acque, dalla corrosione del tempo. Quelle frasi sono il fondamento della nostra unità familiare, che sussisterà finché saremo al mondo, ricreandosi e resuscitando nei punti piú diversi della terra, quando uno di noi dirà — egregio signor Lippman — e subito risuonerà al nostro orecchio la voce impaziente di mio padre: "Finitela con questa storia! L’ho sentita già tante di quelle volte!"» Leggendolo mi sono venuti in mente episodi della mia famiglia e le frsi che ricorrevano durante i lunghissimi pranzi di Natale. Ogni famiglia ha infatti un linguaggio segreto solo suo intimo e inequivocabile. Lessico ha voluto tramandare il linguaggio e il modo di vivere della famiglia Levi diventando libro Natalia li ha resi immortali. Bello Da leggere!

Ricordati che questa è l'opinione di un lettore e non rappresenta una recensione ufficiale del libro.

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