Made in America
  • BOOK805397848
  • Rizzoli
  • 1980

Made in America

di Peter Maas

Di questo libro Norman Mailer ha scritto: “Non si tratta di un sogno americano, ma di un incubo molto americano”. Era difficile trovare una definizione più calzante e più impietosa per Made in America: infatti questo nuovo romanzo di Peter Maas - autore del famoso Serpico - è un’opera dura, feroce, sulla corruzione e sulla imprevedibilità dei loro destini. L’intreccio della vicenda ruota intorno a Richie Flynn, un immigrato irlandese di Manhattan, che ha avuto il suo breve momento di gloria (il suo sogno americano) come stella del football yankee. Ora, dopo dieci anni di oscurità per avere abbandonato lo sport a causa di un incidente, Flynn decide di tornare alla ribalta nel giro degli affari. È un altro modo di “segnar punti nel tabellone luminoso della vita”. Anche se l’affare in cui si avvia è un po’ losco, Flynn non se ne vergogna: sa per esperienza che la scalata al successo implica il gioco con gente equivoca, pronta a metterti con le spalle al muro, “a stenderti sul terreno”. E infatti Flynn cade nelle grinfie di uno spietato usuraio, King Kong Karpestein, che gli presta del denaro, molto denaro, per entrare nel mondo dorato dei ricchi, dei tycoons. A questo punto la galleria dei personaggi di Maas si arricchisce, prolifera: dall’avida moglie di Flynn, Agnes, a Fowler, un piccolo impiegato squattrinato e intrigante; dalla provocante ballerina in topless, Diane, a Hamilton Wainwright IV, ambizioso pubblico ministero dello Stato di New York. E su tutti, Frank Donato, boss, mafioso, corruttore e corrotto, “uomo senza scrupoli e religione”. Quando Flynn diventa una pedina del loro gioco scopre troppo tardi come sappiano giocare gli adulti e come i ragazzi del suo stampo siano sempre perdenti. Di un realismo duro, senza concessioni (si pensi ai pestaggi nel Bronx o all’erotismo in alberghi di quart’ordine), Made in America dà un’idea compiuta della sofferta partecipazione di Maas alla degenerazione della sua società, che è poi la società tout court. L’umanità si presenta deteriorata, maligna, potente solo nella perversione e nel male, costituita di esseri che - come scrive l’autore - hanno ricevuto dalla vita “una forza maledetta, utilizzabile solo nei bassifondi del male”. E il lettore, via via sempre più interessato, non può che seguire il succedersi delle situazioni, preso dall’abilità del narrare e dalla forza della rappresentazione, e partecipando lui per primo al balletto raccapricciante della realtà come si partecipa ad un carnevale di sangue e di morte.


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