Il giudice delle donne
  • 9788888320908
  • Frassinelli
  • 2016

Il giudice delle donne

di Maria Rosa Cutrufelli

Teresa non è una bambina come le altre: nasconde un segreto e per questo ha scelto di chiudersi in un mutismo che la isola e, al tempo stesso, la protegge. «Nel 1906 dieci maestre elementari delle Marche si misero in testa di ottenere l’iscrizione alle liste elettorali, nonostante il voto fosse riservato ai soli uomini. La cosa straordinaria è che ci riuscirono.» - Corriere della Sera Alessandra, al contrario, è una giovane maestra esuberante. Fa parte di quella folta schiera di donne che, all’inizio del Novecento, si spinse nei paesini più sperduti a insegnare l’alfabeto. Un lavoro da pioniere. Difficile, faticoso, solitario. Anche Alessandra è sola, per la prima volta nella sua vita. Ma le piace insegnare e sfida con coraggio i pregiudizi e le contraddizioni di una società divisa tra idee antiche e prospettive nuove. Nuovo è pure il mestiere di Adelmo, che cerca di farsi strada nel mondo appena nato del giornalismo moderno. Una sfida esaltante per un giovanotto ambizioso e di talento. E le occasioni non mancano in questa Italia ancora giovane, una nazione tutta da inventare. È il 1906, siamo nelle Marche, all’epoca una delle zone più povere della penisola. La maestra e la bambina sono nate qui. Una ad Ancona, l’altra a Montemarciano. Un piccolo paese sconosciuto, che di lì a poco conquisterà, insieme alla vicina Senigallia, le prime pagine dei quotidiani nazionali. Il nuovo secolo infatti porta sogni strani. Come il suffragio universale. Esteso alle donne, addirittura. Ed è per inseguire questo sogno che dieci maestre decidono di chiedere l’iscrizione alle liste elettorali. Sarà un giudice di Ancona, il presidente della Corte di Appello, a dover prendere la decisione. Lodovico Mortara, il giudice delle donne. Maria Rosa Cutrufelli ha recuperato questo episodio storico ingiustamente dimenticato e – attraverso un romanzo avvincente e delicato, commovente e appassionante – lo ha reso vivo e attuale. Perché la battaglia iniziata dalle dieci maestre e da Lodovico Mortara segna l’avvio della nostra (ancora oggi difficile) modernità. Fonte https://www.ibs.it/giudice-delle-donne-libro-maria-rosa-cutrufelli/e/9788888320908


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Commenti (1)

04/04/2017 - sofia
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Notizie sull'autore le trivi qui: https://it.wikipedia.org/wiki/Maria_Rosa_Cutrufelli La trama:Teresa non è una bambina come le altre: nasconde un segreto e per questo ha scelto di chiudersi in un mutismo che la isola e, al tempo stesso, la protegge. «Nel 1906 dieci maestre elementari delle Marche si misero in testa di ottenere l’iscrizione alle liste elettorali, nonostante il voto fosse riservato ai soli uomini. La cosa straordinaria è che ci riuscirono.» - Corriere della Sera Alessandra, al contrario, è una giovane maestra esuberante. Fa parte di quella folta schiera di donne che, all’inizio del Novecento, si spinse nei paesini più sperduti a insegnare l’alfabeto. Un lavoro da pioniere. Difficile, faticoso, solitario. Anche Alessandra è sola, per la prima volta nella sua vita. Ma le piace insegnare e sfida con coraggio i pregiudizi e le contraddizioni di una società divisa tra idee antiche e prospettive nuove. Nuovo è pure il mestiere di Adelmo, che cerca di farsi strada nel mondo appena nato del giornalismo moderno. Una sfida esaltante per un giovanotto ambizioso e di talento. E le occasioni non mancano in questa Italia ancora giovane, una nazione tutta da inventare. È il 1906, siamo nelle Marche, all’epoca una delle zone più povere della penisola. La maestra e la bambina sono nate qui. Una ad Ancona, l’altra a Montemarciano. Un piccolo paese sconosciuto, che di lì a poco conquisterà, insieme alla vicina Senigallia, le prime pagine dei quotidiani nazionali. Il nuovo secolo infatti porta sogni strani. Come il suffragio universale. Esteso alle donne, addirittura. Ed è per inseguire questo sogno che dieci maestre decidono di chiedere l’iscrizione alle liste elettorali. Sarà un giudice di Ancona, il presidente della Corte di Appello, a dover prendere la decisione. Lodovico Mortara, il giudice delle donne. Maria Rosa Cutrufelli ha recuperato questo episodio storico ingiustamente dimenticato e – attraverso un romanzo avvincente e delicato, commovente e appassionante – lo ha reso vivo e attuale. Perché la battaglia iniziata dalle dieci maestre e da Lodovico Mortara segna l’avvio della nostra (ancora oggi difficile) modernità. Cosa ne penso io: Libro corale dove spicca la voce della giovane maestrina affascinata dal fervore femminista di Luigia Mandolini Matteucci, moglie del sindaco di Montemarciano e promotrice della prima lista elettorale composta da dieci donne nell'Italia dei primi del novecento. Un episodio dimenticato e mai portato alla cronaca in cui un giudice Lodovico Mortara appoggia l'iniziativa fra lo stupore generale.La lettura scorre veloce e i personaggi principali ben delineati Alessandra giovane maestrina con il fervore atipico per l'epoca verso rivendicazioni personali di giovane donne che crede in un futuro Adelmo giovane giornalista che crede nelle rivendicazioni delle "maestrine" e la commovente figura di Teresa bambina che per sua scelta decide di chiudersi nel mutismo. Una lettura che mi ha affascinato e alla quale do il massimo dei voti 5 su 5.

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